La Gestazione per altri (GPA) è diventato reato universale in Italia, cioè è perseguibile penalmente nel paese anche se effettuata all’estero.
Si tratta del comune “utero in affitto” in cui una donna porta avanti una gravidanza per terzi che non posso averla. I motivi sono diversi: coppie omosessuali o impossibilità a procreare per malattie ed esportazioni di organi.
La pratica è legale in molti paesi e può essere anche di tipo commerciale o meno. In Italia è illegale dal 2004, con l’articolo 12 legge 40, in aggiunta, però, troviamo la dicitura: “Se i fatti di cui al periodo precedente sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana”.
La pena varia dai 3 mesi a 2 anni di detenzione e più di 600mila euro di multa, anche se effettuata all’estero.
Il concetto di reato universale, espresso da numerosi giuristi, riguarda reati gravi, come crimini di guerra o genocidi, e vengono puniti da tribunali nazionali. L’Unione Europea considera la GPA illegale solo se la donna viene costretta ad eseguirla.
Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia e Pari Opportunità, ha affermato: “Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ per giustificare la pratica dell’utero in affitto dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto. Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”.
“Oggi il Parlamento ha scritto una pagina nera, nerissima, per i diritti e per le libertà. La destra ha infatti reso illegale, per i cittadini italiani, il ricorso alla maternità surrogata anche in quei Paesi in cui la GPA è perfettamente legale, normata e sicura”, ha detto Riccardo Magi, segretario di Europa+.
“Si tratta di un provvedimento enorme nella sua gravità. Per almeno due motivi. Il primo è che la nascita di un bambino e la genitorialità vengono equiparate a “reati universali” quali la pedofilia e il genocidio. Il secondo è che, ancora una volta, la politica prova e riesce a mettere le mani sul corpo e sull’autodeterminazione delle donne. Come se ogni utero appartenesse a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini e alla maggioranza di Governo”, conclude.
Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, ha dichiarato: “Dopo le impugnazioni dei certificati di nascita e le mozioni contro l’educazione alle differenze nelle scuole, continua la crociata delle destre contro i diritti civili e il pluralismo delle famiglie, contro il loro diritto di pensare la loro vita e le proprie scelte secondo le loro caratteristiche e le loro inclinazioni”.