Reduce dalla tre giorni del Circo Massimo che non ha raggiunto i numeri auspicati, tra una polemica e l’altra, ha appena subito l’abbandono della quindicesima senatrice, Cristina Di Pietro. Ma anche nella propria città sembra non andare meglio, anzi, va decisamente maluccio.
Arrivato a Genova in motorino, in un giaccone impermeabile color panna, mise molto improbabile per chi ha seriamente l’intenzione di dare una mano, Beppe Grillo viene duramente contestato dai ragazzi comunemente chiamati “angeli del fango”. Da giorni questi giovani volontari, muniti di pala, stanno liberando la città da tutti i detriti e dal fango mossi dall’alluvione, lamentando grosse mancanze della macchina istituzionale.
La scena accade davanti al Museo di Storia Naturale, in via Brigata Ligure. I ragazzi gli urlano “Vuoi una pala, vieni a spalare, invece di parlare”. Grillo appare nervoso, non accetta le contestazioni di chi lo invita a dare una mano concreta. “Non sono venuto a fare passerelle” – dice. E allora cosa altro, così abbigliato? A un giornalista che cerca di parlare con lui dice: “Siete la vergogna dell’Italia” e mostra un foglietto su cui appare un numero di Iban. “Fatemi un versamento di 2000 euro che io girerò agli alluvionati e solo quando io lo avrò ricevuto parlerò”. Subito dopo Grillo si rimette il casco e riparte, continuerà a visitare altre vie della città, dove, dice, sono dislocati alcuni parlamentari per spalare. Speriamo non si sporchi il suo bel giaccone… dopo il malore per l’indigestione a base di tartufo bianco che lo ha colto prima della tre giorni romana, ci mancherebbe anche quest’altro guaio.