Comunicazione debole, mancanza di un contatto diretto con le imprese, scarsa capacità di mobilitazione dei soggetti potenzialmente coinvolti a partire dal terzo settore: sono questi i limiti del progetto Garanzia Giovani, secondo Dario Di Vico che ne ha scritto qualche giorno fa sul Corriere della Sera. Il quotidiano milanese è tornato anche ieri sull’argomento attraverso un commento di Francesco Seghezzi e Michele Tiraboschi che aggiungono un ulteriore elemento. “C’è un aspetto di Garanzia giovani – scrivono – che è poco analizzato ma che, a ben vedere, è il nodo principale che questi primi mesi di avvio del piano stanno smascherando. Per affrontarlo dobbiamo ricordare un precedente: il bonus Letta-Giovannini, istituito dalla legge n.78, 2013 aveva l’obiettivo di concedere incentivi alle imprese che assumevano giovani. Il governo aveva previsto l’assunzione di 100mila giovani ma a distanza di un anno queste non superavano le 23mila unità. Se si confrontano i bonus Letta e Garanzia giovani per le imprese si scopre che il secondo è molto meno vantaggioso, con una media di 3.000 euro per impresa rispetto agli oltre 11.000 del primo. Secondo il decreto che lo istituisce il bonus di Garanzia giovani non è inoltre cumulabile con ulteriori sgravi. Queste considerazione fanno prospettare un fallimento per il bonus, che non è in alcun modo competitivo rispetto al bonus Letta, attivo ancora fino al 30 giugno 2015”.
Anche ad ottobre infatti i numeri del report settimanale pubblicato dal ministero del Lavoro non sono incoraggianti: al 9 ottobre i giovani registrati erano circa 237 mila (29mila e 500 quelli campani) di cui però solo 53.800 sono stati presi in carico e profilati; mentre le offerte di lavoro sono poco più di 17 mila.
Intanto però l’assessorato al Lavoro della Regione Campania va avanti nella sottoscrizione di accordi e lo fa proprio rivolgendosi al terzo settore. Ieri è stata la volta della firma da parte dell’assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi e del presidente dell’Aci Campania Gian Luigi De Gregorio (in rappresentanza di Agci, Legacoop e Confcooperative) di un protocollo d’intesa per la promozione di Garanzia Giovani Campania all’interno delle società cooperative iscritte all’Alleanza.
“Come Aci – ha spiegato il presidente De Gregorio – rappresentiamo un sistema di rete all’interno del quale sarà possibile diffondere l’utilizzo degli strumenti previsti dal protocollo Garanzia Giovani. Già annoveriamo cooperative tra giovani che hanno potuto sperimentare come lo strumento cooperativo si presta più di ogni altro a favorire una forma aggregativa per l’autoimprenditorialità. Forti di questa esperienza siamo sicuri che il protocollo avrà massima diffusione e recepimento da parte delle nostra associate e dagli stessi soci cooperatori. Fondamentale sarà la definizione dei profili professionali completi per poter meglio favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ritengo inoltre importante che lo scambio tra domanda ed offerta avvenga in tempi piuttosto stretti.”