Un emendamento allo Sblocca Italia approvato nel weekend restituisce ai territori poteri in materia di termovalorizzatori assicurando che negli impianti individuati dovrà essere data priorità di accesso ai rifiuti prodotti nel territorio regionale, fino al soddisfacimento del suo fabbisogno, e solo successivamente ai rifiuti urbani prodotti nel territorio nazionale. Una notizia gradita agli ambientalisti cui si è aggiunta nel pomeriggio di ieri la frenata sulla costruzione degli impianti del governatore della Campania Stefano Caldoro, che ha affidato a un lungo post su Facebook la sua posizione.
«Se in tutti i comuni – a partire dalla città capoluogo di Napoli, colpevolmente sotto la media – aumentiamo con questo ritmo la differenziata possiamo, come ricorda in questi giorni anche Legambiente, fare a meno di una parte significativa dell’impiantistica più pesante». Il riferimento è il rapporto “Comuni ricicloni” di Legambiente secondo cui sulla raccolta differenziata la Campania batte la Toscana 44 a 42. E’ questa infatti la percentuale raggiunta nell’ultimo anno dalla regione dove solo 8 municipi sui 358 censiti hanno una percentuale di differenziata minore del 35%; 230 superano il 55% di differenziata e addirittura 143 di questi vanno oltre il 65%.
«Nella raccolta differenziata siamo ormai oltre la media nazionale. Abbiamo fatto dei passi da gigante non siamo più la Regione canaglia. Un lavoro duro che ha visto e vede la Regione in prima fila e il lavoro costante e determinate di tante amministrazioni comunali. E’ il gioco di squadra, la leale collaborazione istituzionale fra i diversi livelli che garantisce risultati. E’ la voglia e il senso civico della maggioranza dei campani che fa la differenza. Non bisogna però fermarsi perché c’è tanto da lavorare, perché il sistema campano è ancora troppo fragile per le carenze strutturali, perché la crisi può sempre essere dietro l’angolo» – ha spiegato il governatore.
Le fragilità riguardano innanzitutto il capoluogo, Napoli, dove la differenziata è ancora ferma al 21%, dato ancora molto negativo. “Sui termovalorizzatori, tema più discusso anche sui social, possiamo avviare una seria riflessione – ha scritto inoltre il governatore che però rifiuta prese di posizione ideologiche – Se aumenta la differenziata e se i Comuni lavorano agli impianti intermedi, tutto può essere rivisto e rimodulato. Sarà necessario farlo anche con il Governo. Si può rinunciare ai termovalorizzatori, ma non con la impostazione ideologica, non con il ‘no’ ideologico ma con il lavoro serio e con i risultati”.
Anche il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, uno dei possibili candidati del Partito Democratico per la corsa a Palazzo Santa Lucia, ha sostenuto più volte, a proposito dell’impianto salernitano, la contrarietà alla sua realizzazione non per posizioni ideologiche, ma per la sua inutilità alla luce dei dati sulla differenziata. «Sono contrario – aveva dichiarato lo scorso luglio il sindaco – per questioni di merito in quanto ancora nessuno, oggi, mi ha dimostrato qual è la necessità di realizzarlo. Se iniziamo oggi se ne parlerà tra quattro anni e, fino ad allora, quale sarà il livello di raccolta differenziata raggiunto? Se essa aumenta si ridurranno di moltissimo i materiali da portare al termovalorizzatore».
Un’apertura, quella del governatore campano Caldoro, che quindi appare come un ammiccamento ad alcuni settori della società da non sottovalutare alla luce dell’imminente campagna elettorale.