C’è chi lo contesta, chi lo ha votato con entusiasmo per poi prenderne le distanze e chi lo sostiene ad ogni costo, mostrando gratitudine per il suo operato, per l’impegno profuso in tre anni di mandato in una città trovata allo sbando, con bilanci in rosso e sommersa dai rifiuti.
Ora più che mai, a pochi giorni della sentenza del Tar che dovrebbe reintegrarlo a seguito del ricorso, la città è divisa sul sindaco de Magistris, sospeso, ma non dimissionario.
Tra i suoi sostenitori c’è chi ,come Sergio Valentino, baritono del san Carlo di Napoli, si è spinto a compiere gesti estremi in solidarietà per il nostro sindaco.
“A chi serve un sindaco che non ruba , che non mangia a sbafo o distribuisce prebende a destra e a manca, ma che si sforza e s’impegna per il bene della sua città?”
E’ questo il pensiero di Sergio Valentino,48 anni , musicista e padre, da ben dieci giorni in sciopero della fame per protestare contro la sospensione inflitta al sindaco di Napoli.
Il sindaco Luigi De Magistris, condannato lo scorso 24 settembre ad un anno e tre mesi per abuso d’ufficio nell’ambito del processo Why not , per effetto del provvedimento firmato lo scorso 2 ottobre dal prefetto Francesco Musolino e successivamente notificato al presidente del consiglio comunale , è di fatto sospeso dal suo incarico di sindaco.
Il provvedimento di sospensione, applicato in ottemperanza alla legge Severino, impedisce di fatto al sindaco di provvedere alla ordinaria e straordinaria amministrazione della città, ma non gli impedisce di ricoprire un ruolo: quello di “sindaco sospeso”, ma non dimissionario, coadiuvando attivamente il ruolo del vice , Sodano e di prodigarsi per Napoli e per la collettività come ha sempre fatto, vivendo capillarmente la città e comprendendone i problemi, ascoltando le istanze dei cittadini e cercando di risolvere le criticità di Napoli.
Molti concittadini, non tutti, hanno compreso la buona fede e l’importante risorsa che il sindaco costituisce per la nostra città , non solo per la sua onestà intellettuale ma per il suo fattivo impegno nel migliorare la qualità della vita di una metropoli che è ad esempio la prima in Italia a beneficiare dell’acqua pubblica, che ha ridotto sensibilmente sprechi e consulenze esterne,che è uscita dall’emergenza rifiuti e che ha accresciuto considerevolmente l’indotto turistico di Napoli accrescendone l’immagine .
Tra i sostenitori del sindaco molti intellettuali ed artisti come il comico Salemme. Ma alcuni, più sensibili , come Sergio Valentino, non si sono limitati ad attestare la loro stima al sindaco, ma hanno deciso di infliggersi un digiuno prolungato che, giorno dopo giorno, potrebbe essere letale. “Barcollo ma non mollo”: è questo il suo motto. Lui, il tenore, ci scherza su, facendosi ritrarre in compagnia del suo gatto, Rossini.Inutili gli appelli a desistere di familiari ed amici…lui è un sognatore , pronto ad immolarsi per un sogno alto: il trionfo della giustizia sostanziale su quella formale, il sogno di una città a misura d’uomo e a misura dei suoi sogni, un luogo meraviglioso, restituito, gradualmente, in questi ultimi due anni al suo splendore , nonostante la situazione di imbarazzante dissesto ereditata dalla giunta attuale.
Ora , in trepidante attesa della sentenza del tar, siamo tutti in ansia per il tenore Valentino e per questa città “sospesa”, esattamente come il suo sindaco.