Economia e Welfare

Landini o Renzi? Gli italiani preferiscono la CGIL

È una settimana particolare questa per il futuro del governo Renzi. Appena chiusa la Leopolda, mentre ancora non si placa la polemica dell’infelice sortita di Davide Serra sul diritto di sciopero, la polemica con la CGIL non sembra placarsi.

Ma qual è l’umore degli italiani a tal proposito? L’istituto Piepoli, Azienda Leader in Italia nella fornitura di supporto marketing e consulenza basata su ricerche di mercato ad hoc, ha realizzato in esclusiva per Affari Italiani un sondaggio per capire come gli italiani la pensano sulla morte del posto fisso proclamata a Firenze dal Premier.

La domanda posta agli intervistati era molto chiara: “Si è appena conclusa la Leopolda a Firenze e il premier ha dichiarato che il posto fisso non esiste più e che chi invoca l’Articolo 18 è solo un nostalgico perché il governo sta cercando di cambiare il Paese per avere un futuro migliore”. Gli italiani interpellati dovevano dire se erano in accordo o in disaccordo con questa frase.

I risultati ottenuti sono senza dubbio sorprendenti. I favorevoli a questa affermazione di Renzi sono il 40% degli italiani, mentre i contrari sono ben il 57%. Senza opinione il 3%. “Diciassette punti di vantaggio per il sindacato, ovviamente si parla della Cgil che è la principale organizzazione che difende l’Articolo 18, sono tantissimi. Questa volta il premier, forse a sorpresa, è uscito sconfitto”, afferma Piepoli. Il sondaggio è stato realizzato lunedì e quindi prima dell’indegno spettacolo degli operai di Terni manganellati a Roma che ha ulteriormente alterato gli umori.

Questo dato, che si aggiunge alla massiccia presenza alla manifestazione della CGIL il 25 ottobre, con oltre un milione di persone in piazza, sta senza dubbio innervosendo i frequentatori di Palazzo Chigi.

Intanto il leader della Fiom, Maurizio Landini, durante il corteo di Roma, subito dopo gli scontri si lascia andare ai microfoni dei giornalisti: «Altro che slogan del cazzo, altro che palle, Leopolde e cazzate varie – dice alla telecamera de Il Fatto Quotidiano – Il governo deve chiedere scusa ai lavoratori. Perché questo Paese esiste perché ci siamo noi a pagare le tasse. E dobbiamo prendere anche le botte, noi che paghiamo, noi che lavoriamo? E da chi, da altre persone che per vivere devono lavorare? Ma che diano l’ordine di colpire quello che c’è da colpire. Cazzo, in un Paese di ladri, di gente che evade, di corruzione, se la vengono a prendere con gli unici onesti? Ma come cazzo siamo messi?»

Landini potrebbe essere quel leader del popolo più a sinistra che non si riconosce più nel PD? Potrebbe il suo linguaggio colorito ma efficace risultare più vicino agli italiani e alle loro preoccupazioni rispetto a quello di un Premier che parla di Iphone a gettone?

Per ora non ci sono segni che il sindacalista abbia voglia di passare alla politica e alla CGIL sembrano volersi tenere stretti colui che è diventato una colonna della lotta operaia ai tempi della Leopolda.

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