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Policlinico della Sun. La società appaltatrice rinvia i licenziamenti al 14 novembre

«Una questione emblematica per Terra di lavoro. Il policlinico rappresenta una occasione di sviluppo e di miglioramento di questo territorio. Noi sappiamo bene quanto sia necessario che i servizi a Caserta e nell’intera provincia migliorino a partire da quelli sanitari». Incontriamo Lucia Esposito poco prima dell’inizio dell’assemblea provinciale di Laboratorio Democratico, riunione questa durante la quale si sono affrontati i temi relativi alle scadenze delle elezioni regionali che vedono il Pd impegnato nel percorso per le primarie. Il tema del Policlinico sta a molto a cuore alla consigliera del Partito Democratico e a dimostrazione le sue parole molto decise e ferme su alcuni punti: «La nostra provincia è attraversata, più di altre, da una drammatica crisi produttiva ed occupazionale, aggravata dalla carenza di servizi fondamentali; tra questi ultimi vi sono, senza dubbio, quelli sanitari. Il nuovo assurdo stop dei lavori per il costruendo Policlinico universitario contribuisce a peggiorare la già difficile situazione casertana che, ha invece, un disperato bisogno di lavoro e la necessità di poter contare su livelli assistenziali adeguati e sui posti letto che le spettano, visto che quelli attuali, sono già drammaticamente inferiori rispetto alla media regionale e nazionale. Questo naturalmente peggiora la qualità dell’assistenza sanitaria».

Come vede questo nuovo blocco dei lavori?

«Il policlinico che già si sarebbe dovuto concludere è di nuovo fermo e sicuramente lontano dalla sua realizzazione. Il cantiere che si ferma genera davvero il senso di difficoltà di questa provincia. Questo sta a significare la disattenzione, e ancora di più l’assenza di Caserta nell’agenda di governo regionale campano».

Perché è importante questa struttura?

«L’importanza di questa struttura deriva non solo dal fatto che noi abbiamo bisogno dei posti letto, ma anche della qualità dell’assistenza che al momento non c’è. Abbiamo bisogno di rilancio occupazionale e il policlinico può darlo rimettendo in moto l’intero territorio dalla viabilità ai servizi e tutto quanto c’è di strettamente collegato. E non ultimo abbiamo bisogno di non perdere i 113 milioni di euro stanziati per 500 posti letto. Lavori che ricordo sono partiti nel 2003 e che si sarebbero dovuti concludere nel 2015».

Disinteresse della politica?

«Si! Io direi distrazione su questo tema, come su alcuni altri argomenti. La Regione Campania intanto non liquida la parte di fondi pubblici di sua competenza che ammontano a circa 18 milioni di euro, mentre la Seconda Università risulta in regola con i suoi adempimenti».

Lei parla di un’occasione da non perdere, in che senso?

«La vicenda del Policlinico coinvolge una molteplicità di aspetti, tutti strategici per il futuro sviluppo della provincia. Realizzare nel territorio del capoluogo una struttura di ben 500 posti letto che svolge contemporaneamente non solo attività sanitaria di alto livello specialistico ma anche di didattica e di ricerca rappresenta un’occasione che non possiamo perdere. Va assolutamente favorita la possibilità di realizzare un’assistenza medica integrata con il contestuale aggiornamento dei metodi di cura e delle tecnologie impiegate in ambito sanitario. I tagli alla sanità campana hanno sistemato i conti ma hanno peggiorato il livello dei servizi, e quindi, il grado di tutela della salute che offriamo ai nostri concittadini».

Il Policlinico dunque una marcia in più anche per l’Università?

«Certo, l’Università ha bisogno di integrarsi ancora di più nel territorio nonostante la presenza di altre sedi universitarie casertane. Questo si potrebbe riuscire a fare proprio con il Policlinico. Penso a nuova viabilità e collegamenti, mezzi pubblici, residenze per studenti, dipendenti e familiari dei pazienti e altro ancora».

Qual è allora il suo impegno?

«Bisogna provare a dare forma e sostanza alle istanze dei cittadini, degli studenti e dei lavoratori casertani. Bisogna fare sinergia per rispondere alle esigenze degli studenti in modo tale che trovino anche qui occasione di lavoro. In questo senso va anche il mio impegno, promuovendo e favorendo  l’importante riflessione sul completamento dell’opera e sui benefici che porta con sé nel lavoro delle commissioni consiliari regionali competenti Lavoro e Sanità, per affrontare congiuntamente l’urgenza legata alla crisi lavorativa, al riassetto della sanità casertana e alla valorizzazione dell’ateneo casertano, con un ruolo trainante per l’intera città capoluogo e non solo».

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