Renzi e l’ultimatum a Berlusconi, il premier che accelera sull’Italicum e chiede risposte dal leader di Forza Italia. Sono alcuni temi d’interesse nazionale con cui si apre il dibattito a Radio Club91 nello spazio di Samuele Ciambriello, Dentro I Fatti, e su cui interviene per dire la sua anche Salvatore Vozza, segretario regionale campano di SEL, nonché ex segretario regionale del PDS, deputato al Parlamento dal 1992 al 2001 e già Sindaco di Castellammare: «Ci auguriamo innanzitutto che la discussione possa avvenire in maniera limpida, e poi che il PD rompa a destra. Questo Paese ha bisogno di più partecipazione, di democrazia, di rispetto, anche per i sindacati, e naturalmente di procedere in tempi rapidi voltando pagina coi tempi lunghi di questi ultimi anni». Ma al centro dell’attenzione c’è anche la riforma della legge elettorale, per comprendere cosa ne pensino le forza in campo nel panorama politico attuale. «Noi di SEL abbiamo già presentato una nostra proposta. Naturalmente, bisogna affrontare anche questo tema perché il Porcellum è una cosa inaccettabile, così come abbiamo già detto nel corso degli ultimi anni». Bisogna stare attenti a non schierarsi dalla parte delle false riforme, però, come è accaduto con la Provincia, e come anche è successo con il Senato, con delle proposte che di fatto non hanno cambiato nulla, ma hanno solo generato tanta confusione. «Le riforme sono una cosa seria, e non uno spettacolo. La legge elettorale va costruita garantendo il pluralismo e la governabilità».
Ma si parla, in quest’occasione, anche di argomenti più spiccatamente regionali, come la questione di Bagnoli, e l’invito di Caldoro a Renzi ad avviare il problema verso una soluzione nel minor tempo possibile. Non bisogna, infatti, permettere a pochi che non conoscono a fondo il problema, di intervenire e mettere le mani su un’area strategica della Campania, è in sostanza l’opinione di Stefano Caldoro. «SEL ha senza dubbio un’opinione chiara in merito – continua ancora Vozza – sono stati presentati degli emendamenti al riguardo in Parlamento per sbloccare le iniziative su Bagnoli. Noi pensiamo che la proposta del governo sia inaccettabile. Ma qui non si tratta neanche soltanto di Bagnoli e dell’area di Italsider, si tratta di mezza Fuorigrotta, vanno considerate anche le aree adiacenti, e non si può togliere dalla programmazione del Comune di Napoli tutto questo». Elezioni e primarie pure all’ordine del giorno, per discutere delle posizioni del partito, e per comprendere se e in quale misura si raggiungerà un accordo col PD. «Abbiamo scritto un manifesto che è stato reso pubblico ed era indirizzato non solo al PD, ma anche a tutti quei movimenti e a quelle forza che vogliono battersi per costruire una nuova Campania. Per quanto riguarda il PD, in particolare, tre sono i punti principali del nostro dialogo. Innanzitutto i contenuti: noi di SEL non siamo disposti a fare accordi se non c’è un chiaro programma, che preveda una discussione su temi fondamentali come l’ambiente, i trasporti, la sanità, le politiche sul lavoro e per i giovani. Poi, abbiamo detto no alle larghe intese, e dunque ad un eventuale accordo con il centro-destra, e infine ci siamo posti anche il problema del rinnovamento della sinistra. Senza queste tre condizioni, le primarie restano primarie del PD». Resta chiaro, dunque, che se il Partito Democratico ha davvero intenzione di cambiare la Campania, c’è bisogno di un punto di svolta, che non potrà venire dall’alleanza con il Nuovo Centro Destra. SEL sembra avere le idee molto chiare al riguardo, e alle elezioni si dovrebbe andare senza il centro-destra. Senza se e senza ma.