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“Elezioni Regionali, priorità ai contenuti programmatici”

Parte dal Sannio la lunga corsa del Partito Democratico verso le elezioni regionali della prossima primavera. La priorità delle aree interne della Campania, però, non sono le alleanze politiche di cui tanto si parla in queste ore ma i contenuti programmatici. Sotto i riflettori c’è soprattutto il Decreto ribattezzato dal premier Renzi “Sblocca Italia” che giovedì scorso, con l’approvazione definitiva in Senato, è diventato legge dello Stato. Un risultato importante per la provincia di Benevento che è stato evidenziato ieri sera, al Museo del Sannio, nel corso del dibattitto “Infrastrutture e sviluppo. Il ruolo del Sannio per il rilancio della Campania” a cui hanno partecipato il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, il presidente di Confindustria Campania Sabino Basso e il rettore dell’Università del Sannio Filippo De Rossi.

Lo Sblocca Italia sarà pubblicato in settimana sulla Gazzetta Ufficiale. Nessuna modifica sostanziale è stata apportata al provvedimento nel corso dell’iter parlamentare. Restano confermate dunque le opere che la provincia di Benevento attende da decenni: l’alta capacità ferroviaria Napoli – Bari, il raddoppio della Telesina e l’avanzamento della Fortorina. La priorità adesso è fare in modo che i cantieri aprano presto. Non ci saranno ritardi, ha scandito il sottosegretario, in quanto la legge fissa i paletti dell’inizio lavori al 31 ottobre 2015. Una tempistica che segna certamente una novità assoluta a fronte “di una burocrazia tetragona che non accetta il cambiamento e tende a perpetuare il proprio potere”. Non ci sono soltanto infrastrutture nella Legge approvata dal Parlamento, ha sottolineato Del Basso De Caro che si è soffermato in particolare sull’art. 12, quello che riguarda la revoca dei fondi europei alle Regioni incapaci di spenderli. “La politica – ha dichiarato l’esponente democratico – non può permettersi di perdere questa occasione”.

Altro fronte caldo è quello della riforma del mercato del lavoro. Per Del Basso De Caro è urgente sottoscrivere un nuovo patto sociale tra lavoratori ed imprenditori. “Lo Statuto dei Lavoratori ha 44 anni, è vecchio e va aggiornato perché tutto è cambiato. Si tratta di estendere le tutele a tutti i lavoratori e riscrivere le regole degli ammortizzatori sociali. Non è possibile continuare ad agitare la questione dell’articolo 18 quando abbiamo dinanzi un mondo del lavoro completamente modificato a partire dalla presenza di tanti lavoratori precari che non hanno alcuna forma di tutela”.

Sulla stessa lunghezza d’onda del sottosegretario si è detto il presidente di Confindustria Sabino Basso che ha invitato le istituzioni e la politica ad avere maggiore attenzione nei confronti di chi fa impresa in Italia che oggi è costretto ad affrontare gli alti costi del lavoro e un sistema burocratico che rallenta tutte le attività. Secondo il numero uno degli industriali campani, la ricetta per sconfiggere l’isolamento delle aree interne poggia su quattro pilastri: infrastrutture su ferro e su gomma, banda larga, politiche energetiche e cultura d’impresa.

Della necessità di infrastrutture materiali ed immateriali ha parlato anche il rettore Filippo De Rossi che ha posto l’accento in particolare sulla crisi dei trasporti che pesa sulla formazione. In sostanza, l’Ateneo sannita perde continuamente potenziali studenti che scelgono altre mete scoraggiati dalla scarsità di collegamenti. C’è quindi una fame di infrastrutture che però da sole non bastano per realizzare un progetto complessivo di sviluppo del Sannio. Per De Rossi, infatti, occorre spingere l’acceleratore su innovazione, turismo e agricoltura che sono poi le punte di eccellenza del territorio provinciale e che possono creare ricchezza in grado di bloccare la fuga dei cervelli migliori.

Il convegno, moderato dal giornalista Pellegrino Giornale, è stato aperto dai saluti introduttivi di Gianpiero Marrone e Samuele Ciambriello che, nei loro interventi, hanno sottolineato la opportunità che lo Sblocca Italia può rappresentare per il Sannio e la volontà di segnare una discontinuità in Regione Campania dopo la stagione di governo di Stefano Caldoro.

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