Dagli obiettivi UE agli appalti passando per la visita degli ispettori UNESCO conclusa da poche ore: il generale Giovanni Nistri, a capo del Grande Progetto Pompei, risponde alle domande dei Senatori ed ai dubbi e polemiche degli ultimi giorni.
«Obbiettivi Ue 2014 rispettati. La tabella di marcia dell’Action plan prevedeva un monitoraggio al 31 dicembre e fissava a 2 milioni e 300 mila euro la spesa effettivamente rendicontata. A oggi siamo arrivati a oltre 3 milioni, raggiungendo già l’obiettivo. Il prossimo sarà ad aprile 2015». Ha detto il Generale riferendosi alla questione degli obiettivi imposti dall’Unione Europea sull’utilizzo dei fondi comunitari per mettere in sicurezza il parco archeologico più famoso al mondo: gli scavi di Pompei. «Secondo il piano di spesa – ha continuato Nistri – il secondo obbiettivo, circa il valore dei progetti in corso, è fissato intorno ai 50 milioni di euro. Ad oggi sono 46 i milioni dei progetti già aggiudicati definitivamente. Riteniamo quindi che si possa raggiungere anche questo secondo obbiettivo nei termini indicati dall’Ue al 31 dicembre 2014».
Non sono mancate voce critiche, come quella dell’associazione Odessa, attraverso il presidente Alfonso Cristofano: «Ci auspichiamo che entro il 2015 i fondi che l’Europa ha destinato al sito archeologico vengano spesi. Ma vogliamo che i 105 milioni di euro previsti per il ‘Grande Progetto Pompei’ servano a finanziare seri piani di riqualificazione e valorizzazione degli Scavi. Che non si verifichi un caso di dissipazione e ed uso inadeguato di fondi pubblici».
Sul capitolo degli appalti per i lavori di manutenzione, il Generale ha subito spiegato la questione relativa alle poche ditte che si sono aggiudicate i lavori. «Sono aziende da tempo operanti all’interno del sito e che fanno riferimento ad un consorzio. Inoltre – continua – tra gli ulteriori requisiti a garanzia richiesti dai bandi, c’è anche quello di aver eseguito lavori al di sopra di una certa soglia di spesa e di aver operato, ad esempio, su muri ricoperti da lapilli».
Il tema in questione è molto delicato. Sulla vicenda, a margine dell’audizione di Nistri, è intervenuto il deputato campano pentastellato Luigi Gallo: «Il direttore generale ci ha tranquillizzati in merito alla trasparenza nelle procedure e ai presunti casi di infiltrazione. Ha però riscontrato una criticità: un numero ristretto di aziende, sempre le stesse, vince questi appalti. Bisogna fare chiarezza anche perché le figure chiave di queste aziende risulterebbero coinvolte in qualche modo nell’inchiesta sulla ristrutturazione del Teatro Grande, aperta nel 2010».
Infine, ha concluso Nistri sulla visita di questi giorni dei funzionari UNESCO: «Erano sufficientemente soddisfatti, in particolare dei restauri di due cantieri dove sono andati».