Lo stravolgimento completo del Grande Progetto Sarno. Il no ai punti fondamentali del disegno di ARCADIS. La critica dura alla gestione regionale del disinquinamento del fiume. Sono le tre parti fondamentali del ‘Dossier Sarno’, elaborato dal Partito Democratico con l’ausilio di numerosi studiosi, tecnici ed esperti.
Presentato a Torre Annunziata, il Dossier da una posizione netta ai Democratici sul Grande Progetto, argomento poco trattato e, persino, anche più volte apprezzato come panacea di tutti i mali. Numerosi gli interventi, infatti, di tanti amministratori Dem nell’ultimo anno che hanno più volte dichiarato esplicitamente o velatamente di apprezzare il GPS, ingannati, forse, dalle campane di possibili finanziamenti da utilizzare nella costruzione o sistemazione dell’infrastruttura cittadina, in molti casi le fogne, o di riqualificazione di una parte della città.
Il Dossier si apre con le tappe salienti del disinquinamento del Sarno: 40 anni di negligenza dove anche gli amministratori di centro sinistra non sono riusciti a porre un freno se, in alcuni casi, non hanno addirittura peggiorato le condizioni. Quattro decenni durante i quali non si è riusciti ad ultimare o ad iniziare la rete primaria fognaria, lasciando al proprio destino 16 comuni e 500.000 persone. Lavori iniziati e non ancora finiti come quelle degli impianti di depurazione, o ancora opere ultimate e per le quali non si è mai pensato di mettere in bilancio fondi per la manutenzione come le vasche di laminazione costruite fino ad oggi e divenute ricettacolo di rifiuti. Fondi comunitari persi e multe salate che arriveranno dall’Europa per il mancato disinquinamento che si aggiungono alla cattiva gestione del ciclo rifiuti.
Il PD ci ripensa, dunque, al Grande Progetto, bocciando le opere più invasive che tengono in piedi l’intero disegno fatto dall’agenzia regionale e fortemente voluto dall’assessore della giunta Caldoro, Edoardo Cosenza. No all’enorme numero di vasche di laminazione, alcune anche in territori di Poggiomarino che non si sono mai allagati. No alla seconda foce che dovrebbe sorgere a Rovigliano, nella zona periferica ed ex industriale di Torre Annunziata. Occorre, secondo i Dem, risistemare la rete idrica minore con una corretta manutenzione, ripristinare i sistemi di intercettazione dei rifiuti solidi, ragionare sulla canalizzazione delle acque che scendono dal Vesuvio, ripensando alla funzione del canale conte di Sarno.
È senza dubbio un punto fermo del Partito Democratico a tutti i livelli che scioglie la nebbia dell’incertezza della situazione attuale che, dati i fatti drammatici accaduti nelle ultime settimane e nelle ultime ore al nord Italia, innalza ancora una volta lo stato di emergenza in una zona quale quella del bacino del Sarno che, già 16 anni fa, è stata duramente segnata da una ferita indelebile.