Dopo il taglio dei ticket sanitari, l’annuncio dello sblocco del turn over e dell’apertura di 1000 cantieri in Campania, arriva anche il Piano regionale per la famiglia e l’infanzia. La Giunta Caldoro continua la frenetica attività mediatica e amministrativa degli ultimi mesi, mesi nei quali sembra che il governatore e i suoi abbiano deciso di concentrare tutto l’impegno richiesto da cinque anni di governo della Regione. Così la notizia di ieri, che suona come l’ennesimo spot elettorale, è che entro il 2015 la Campania avrà altri 101 asili nido, ovviamente tutti ancora in corso di realizzazione e da iniziare.
«Un impegno mai realizzato da nessuna Giunta precedente». Così l’assessore alle Politiche sociali della Regione Campania Bianca D’Angelo ha definito il Piano: «Un’azione che riempie di contenuti quelle che si definiscono politiche di conciliazione a favore della donna e quindi della famiglia, di cui gli asili nido costituiscono un tassello fondamentale, oltre che rappresentare un diritto per il bambino».
Il progetto, per il quale la Giunta Caldoro ha programmato la spesa di ulteriori 17 milioni di cui 10 milioni destinati alla gestione di tutte le strutture, consiste nella realizzazione entro il 2015 nelle cinque province della Campania di altri 101 nuovi asili nido destinati alla prima infanzia (0-36 mesi) che andranno ad aggiungersi ai 20 già in funzione. In totale i 121 asili nido del piano straordinario attiveranno 4800 posti. I 20 asili già aperti e funzionanti in Campania si trovano a: Lioni; Liveri, San Paolo Belsito, Castellamare di Stabia, Napoli città (5 strutture), Acerno, Sala Consilina, Scala, Cava dei Tirreni, Atena Lucana, Salerno città (3 strutture), Baronissi, Battipaglia, Fisciano. Nel piano rientrano anche i nuovi 65 servizi integrati per l’infanzia già partiti lo scorso settembre (2100 posti attivati) finanziati con oltre 12 milioni di euro, che comprendono Baby trasporto sociale, Baby Sitting, Campo Estivo, Educatrice domiciliare, Ludo bus, Ludoteca Prima infanzia, Centro prima infanzia, Mamma accogliente, Pre e Post accoglienza, Voucher per posti in nidi comunali, Voucher per servizi di cura.
«È importante sottolineare anche il risultato colto dall’assessorato alle Politiche sociali dal punto di vista amministrativo – ha sottolineato la D’Angelo – alle risorse storicamente disponibili, ovvero ai fondi europei per il welfare dell’infanzia, siamo riusciti ad aggiungere consistenti fondi per la gestione e il sostegno dei costi e dei servizi integrativi o sperimentali. Possiamo definire questo stanziamento, contenuto nella delibera da 17 milioni di euro per la famiglia, una sorta di sostegno alle startup proprio perché vogliamo che i nostri nuovi asili, i cui lavori sono ormai in corso di ultimazione, possano funzionare al meglio».
«Una grande risposta: i numeri e le scelte di programmazione messe in campo parlano chiaro. Grande dal punto di vista dell’attesa, perché eravamo l’ultima regione italiana anche su questo grazie ai nostri predecessori, e grande per risorse ed impatto». Il commento del governatore campano Stefano Caldoro che ha continuato: «In questi anni sono state le famiglie, soprattutto da noi ed al Sud, a sostituirsi allo Stato. Sono state le famiglie, che non possiamo lasciare più sole, a costruire welfare perché avevamo poche strutture. Invertiamo la rotta, anche grazie alla collaborazione con i Comuni. La regione si sostituisce ad altri che fanno poco ed al legislatore nazionale che sul tema continua a penalizzare i cittadini campani ed il Mezzogiorno. La distribuzione dei fondi statali è infatti iniqua, non tiene conto del fabbisogno e delle reali esigenze del territorio, non premia chi compie gli sforzi maggiori».