“Ma quanti siete?” Continuava a chiedersi, incredulo, Alessandro Campaiola, 26enne scrittore porticese, la sera della presentazione del suo primo libro “Raccontami Così”. E, in effetti, la sala dell’enoteca Vesuvius, in Portici, bastava appena a contenere la metà di tutti gli affezionati accorsi per celebrare il proprio amico, ex alunno, ex allenatore (Campaiola è anche coach di pallacanestro), costringendo il resto dei partecipanti ad ascoltare le voci dei protagonisti dai locali attigui, rendendo impossibile il normale svolgimento dell’attività commerciale del negozio.
“Un successo assolutamente inaspettato” – commenta l’autore sul suo blog – “Questa difficile strada che ho intrapreso, con cento belle storie come voi a supportarmi, sembra già in discesa”.
La serata si apre sulle note del chitarrista Gianluca Scala, il quale, in linea con il tema del libro, si racconta attraverso la canzone della sua vita “Una vita da mediano”.
Tocca poi a Tonino Scala, scrittore, introdurre l’autore, raccontando lo scopo del progetto. “L’idea che tutti noi siamo rappresentati da un libro, e che attraverso quello ci si possa mettere in gioco, raccontandosi, mettendosi a nudo, è un’assoluta novità, qualcosa che, però, poteva affrontare solo chi ha un grande amore e rispetto per i libri, le persone, il loro vissuto. Alessandro Campaiola è tutto questo.”
Mario Migliaccio, conduttore dell’evento, lascia poi, finalmente, la parola al protagonista della serata, visibilmente emozionato.
“Questa estate ho messo alla prova me stesso e i miei sogni, questa sera, posso dire di averne realizzato almeno uno. Ho intervistato diverse persone chiedendo loro di raccontarsi attraverso le pagine del proprio libro del cuore, di creare un parallelo tra il proprio vissuto e quello dei personaggi della novella scelta. Per molti non è stato semplice, l’emozione spesso è venuta a galla. Anche perché sono le esperienze dure, difficili, che formano l’animo della gente. Ho poi romanzato queste confessioni e ne ho tratto dodici racconti, tutti diversi tra loro.”
La serata procede spedita, tra qualche altro pezzo intonato dal chitarrista Scala e gli interventi di supporto dell’editrice Stefania Spisto, e alcuni dei protagonisti del libro come Niko Mucci ed Emilio Vittozzi.
Tutti i presenti hanno già tra le mani una copia del libro che l’autore firmerà per tutta l’ora successiva alla chiusura dell’evento. L’affetto nei confronti del giovane scrittore è chiaramente visibile sul volto di ognuno di loro.
Prima dei saluti finali, però, la responsabile del reportage fotografico dell’intera raccolta, Laura Noviello, ci tiene a parlare del suo rapporto con lo scrittore e del suo impegno nel fotografare i tredici protagonisti nei loro luoghi del cuore. “Affiancare Alessandro è stato emozionante anche se non facile. È minuzioso, molto preciso, ci tiene a curare ogni dettaglio. Mi ha coinvolto nel progetto come lettrice, poi, però, me ne sono appassionata e da lì in poi abbiamo proseguito assieme. Mi ha chiesto di raccontare il luogo in cui i lettori decidevano di raccontarsi, quindi di focalizzare l’attenzione non solo sui libri ma anche sulle bellezze dei nostri territori. E per me che combatto ogni giorno a salvaguardia del nostro passato, soprattutto per Pompei, è stata un’occasione a cui non ho potuto assolutamente dire di no.”
Tocca infine all’autore, nuovamente accompagnato dall’amico, scrittore Tonino Scala, salutare i cento amici lì per lui.
“Il mio augurio” – conclude Campaiola, lasciando i presenti alla degustazione di vini del locale – “È che ognuno di voi ritrovi un po’ di se stesso tra le storie che leggerà. Oppure, che si senta spronato a correre in libreria a cercarsi tra uno dei tanti volumi sugli scaffali.”
Se il buongiorno si vede dal mattino, Alessandro Campaiola ha già raccolto su di sé il peso delle aspettative. E noi, colleghi di redazione, non possiamo che auguragli tante altre serate come quella di sabato.