Cultura

Il riscatto della piccola e media editoria

“Più libri, più liberi”. Ecco lo slogan che in migliaia, da giovedì scorso, hanno scorto tra la pubblicità delle strade e stazioni della Capitale.

E, contrariamente ai numeri scoraggianti che ancora affliggono l’editoria, la Fiera di Roma, giunta al suo 13° compleanno, è un grande successo di partecipazione e, soprattutto, di pubblico: 350 espositori, oltre 300 eventi, 900 ospiti nazionali e internazionali, circa cinquantaseimila tagliandi staccati ai tornelli d’ingresso per i visitatori.

Tantissimi gli eventi “sold out”, con folle di curiosi ad intasare le sale e i corridoi per autori come Andrea Camilleri che presentava il suo ultimo libro “Morte in mare aperto”, Paolo Poli che ha letto Pellegrino Artusi, il reading di Massimo Carlotto (La via del pepe), Björn Larsson e il Diario di bordo di uno scrittore, Percival Everett con il suo romanzo ed esperimento narrativo Percival Everett di Virgil Russell, e l’evento a sorpresa di Diego Bianchi – Zoro.

Molti gli eventi a sfondo politico-sociale. Sulla scia dei recenti fatti di cronaca che hanno interessato la Capitale, parlare di Mafia, Camorra e affini è risultato sì più delicato ma, quantomeno, più attuale e d’interesse generale.

Molto apprezzate le novità come le sezioni “Libri e Sport” e il programma di eventi, presentazioni interamente dedicati all’editoria per Ragazzi.

Un evento, quello di Roma, che ha proposto un bel confronto tra case editrici piccolo-medie che non sempre facilmente trovano spazio, altrimenti, sugli scaffali dei grandi gruppi come Feltrinelli o Mondadori.

Ecco che, quindi, per molti, quello dello stand all’Eur, è un vero e proprio palcoscenico con cui presentarsi ai lettori con nuove proposte, autori in rampa di lancio, pubblicazioni validissime ma senza un adeguato supporto economico a spingerle nel duro mercato attuale.

Anche le vendite, a tal proposito, incoraggiano gli organizzatori a proseguire sulla scia intrapresa quest’anno, con un giorno in più rispetto al tradizionale appuntamento di tre giorni. Ovviamente, la case editrici di maggior spicco come Sellerio, Minimum Fax, e/o, Fazi o Nottetempo risultano tra le più gettonate.

“Qui più che altrove si respira passione: è quella per cui vivono i piccoli editori, spesso la loro unica ricompensa. Ma alla fine la verità è che dei libri non abbiamo solo bisogno: i libri li desideriamo” Aveva aperto così, Lidia Ravera, il giorno dell’inaugurazione.

“L’Italia che vuole partire alla riscossa con passione e onestà si è riunita qui a Più libri” – chiude, invece, Fabio Del Giudice, direttore della Fiera – “che quest’anno ha sfidato la crisi offrendo un giorno in più e un programma ancora più ricco e sperimentale. Oltre un decennio di successi si può spiegare solo con l’entusiasmo, la professionalità e lo spirito di progettualità che animano gli editori indipendenti, autentico motore per il futuro. I libri e la cultura, il coraggio di innovare, sono la migliore risposta al disagio sociale ed economico che stiamo vivendo e alle recenti notizie di malaffare e corruzione: ripartiamo da qui per rilanciare la cultura italiana e l’immagine del nostro Paese”

La fiera Romana, unitamente a quelle precedenti, altrettanto fortunate come Il Salone di Torino, aiuta a sperare in un futuro migliore di quello che, continuamente, sembra propinarci la tv e il continuo tam tam dei social network.

“I libri se la cavano sempre” – Campeggia sulle spille allo stand della Minimum Fax. Come dargli torto… per fortuna!

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