Nell’uso di una sofisticata strategia della comunicazione che sfrutta un efficientissimo sistema di propaganda fatto anche di nuove tecnologie (con blog e magazine on-line), con cui si fomenta l’odio verso l’Occidente, si nasconde una buona dose della forza dell’Isis. Ma un serio ragionamento sulla comunicazione dei combattenti per il Califfato non prescindere dall’ “educaziore” a non accomunare tout court il variegato mondo dell’Islam alle violenze e agli orrori dell’Isis mostrati dai media internazionali.
Conoscere il “fenomeno” Isis nella sua globalità, dalla nascita alle sue diverse evoluzioni, per analizzare dinamiche e prospettive del grande incubo internazionale costituito dal terrorismo islamico, è l’obiettivo del Forum ideato e organizzato dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che si svolgerà giovedì 18 dicembre alle ore 15.30 nella Sala Pagliara dell’Ateneo e sarà dedicato al tema “Conoscere il contemporaneo: il Califfato islamico”.
Un Forum a più voci e con più prospettive: quella giuridica della Facoltà di Giurisprudenza e della Scuola di Specializzazione per le Professioni legali del Suor Orsola, quella sociologica dell’Urit, l’Unità di Ricerca sulle Topografie Sociali, quella teologico-antropologica del Master in Mediazione e Comunicazione interreligiosa e interculturale e quella giornalistica della Scuola di Giornalismo del Suor Orsola.
«Un incontro nato – come spiega Mariavaleria del Tufo, direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali e Prorettore dell’Ateneo – da un crescente bisogno di informazione registrato tra i giovani su questi temi. Durante il corso di Diritto penale più volte con gli studenti abbiamo affrontato lo studio del terrorismo internazionale e si è parlato ovviamente molto anche di terrorismo islamico ed ho percepito, da parte dei ragazzi, un grande interesse per questi temi e soprattutto un bisogno sempre crescente di una informazione più corretta in merito ad un argomento di cui si sente molto parlare ma che in realtà poco si conosce nella sua reale genesi e nella sua effettiva dimensione».
Anche per questo attorno al tavolo di discussione ci saranno al Suor Orsola alcuni dei massimi esperti internazionali di terrorismo islamico: Roberto Tottoli, direttore del Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell’Università “L’Orientale” di Napoli, docente di islamistica, che ripercorrerà la recente storia mediorientale dalle Primavere arabe all’affermarsi del Califfato, Fabio Fasani, ricercatore di Diritto penale all’Università di Pavia, autore di un libro recentissimo su “Terrorismo Islamico e giustizia penale”, che analizzerà la prospettiva delle strategie del terrore da Al Qaeda all’Isis, Agostino Cilardo, già Preside della Facoltà di studi Arabo islamici dell’Università “L’Orientale”, esperto di diritto islamico, che spiegherà la visione araba dei concetti di sovranità e potere, Renzo Cianfanelli, corrispondente de “Il Corriere della Sera”, che ha vissuto in prima persona l’affermarsi dell’estremismo islamico in Iraq, l’Imam Abdallah Amar, presidente della Comunità islamica di Napoli, e Antonello Petrillo, docente di sociologia del Suor Orsola e direttore di URIT, autore del volume “Società civile in Iraq. Retoriche sullo “scontro di civiltà”: una ricerca sul campo”, che approfondirà il tema delle strategie di comunicazione dell’ISIS.
Proprio al Suor Orsola, sede del primo Master italiano specificamente dedicato al dialogo interreligioso ed interculturale, uno dei principali temi del Forum sarà la crescente “islamofobia” che, travestita da paura, spesso, sfocia in gravi episodi di intolleranza verso un mondo che ancora non conosciamo in tutte le sue ricchezze culturali e che si fatica a comprendere del tutto. «Noi occidentali – evidenzia la del Tufo – abbiamo debiti immensi verso la cultura araba: dall’arte alla letteratura, dall’astronomia alla matematica, gli intrecci con la cultura araba sono sempre stati preziosissimi e fecondi. Sono, quindi, la conoscenza e la comprensione a dover rappresentare la cifra del rapporto tra Occidente e Oriente e la prospettiva dello “scontro tra civiltà” va respinta con tutte le nostre forze».