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L’agroalimentare in Campania verso l’Expo: innovazione e integrazione per essere competitivi

Un brand nuovo per difendere e diffondere la qualità delle eccellenze agroalimentari campane nel mondo. È l’obiettivo di “Quarc”, il  progetto di ricerca e sviluppo sulle qualità delle produzioni tipiche regionali appartenenti a cinque filiere del territorio: vitivinicola, cerealicola (pasta), olivicolo-olearia, lattiero-casearia e castanicola, i cui risultati intermedi sono stati presentati ieri ad Avellino, presso l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR durante l’evento “Ricerca&Impresa in Campus. La qualità nell’agroalimentare in Campania”.

Quarc, che significa “Qualità delle produzioni tipiche campane ed il suo territorio: approcci innovativi ed integrati per rafforzare la competitività del sistema Agroalimentare”, nasce nel 2013 nel quadro del bando regionale Campus (in attuazione degli Obiettivi Operativi 2.1 e 2.2. del P.O.R. Campania Fesr 2007 – 2013) si articola attorno ad alcuni specifici aspetti strategici: la tracciabilità dei prodotti, la sicurezza alimentare alla competitività sul mercato globale dell’intero sistema agroalimentare, la valorizzazione dei processi caratterizzanti le cinque filiere.

«Abbiamo scelto la strada della partecipazione integrata di enti di ricerca con solide realtà industriali del territorio. Una delle missioni del Cnr é proprio quella di produrre conoscenza e trasferirla alle industrie per innovare il paese – ha spiegato Sabato D’Auria, direttore ISA-CNR – Quarc individua delle filiere di importanza strategiche per l’Irpinia e la Campania verso cui saranno trasferite nuove conoscenze che serviranno ad innovare i prodotti di alta qualità che rappresenteranno gli standard qualitativi del futuro».

A guidare “Quarc” è la Mastroberadino S.p.A, storica cantina di Atripalda. «La ricerca è un trasduttore di tutti gli sforzi imprenditoriali. L’innovazione é l’elemento che ci consente di rinnovarci e di affermarci sui territori. La speranza è che questo progetto porti ad una proficua sinergia tra le cinque filiere dell’agroalimentare – ha spiegato Piero Mastroberardino – Quarc é uno stimolo alla cultura della ricerca e dell’impresa. Fa parlare mondi diversi sia dal punto di vista delle aree merceologiche che della cultura aziendale». Altri partner del progetto sono il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Università di Napoli “Parthenope” e altre imprese appartenenti a filiere coinvolte: “De Matteis Agroalimentare S.p.A” per la filiera cerealicola, “Basso Fedele & figli S.r.l.” per quella olivicolo-olearia, le “Aziende Agricole Associate S.r.l.” per la filiera lattierocasearia e “Perrotta Gigliola” per quella castanicola.

«Il tema dei finanziamenti Campus adottato dalla Regione Campania é abbastanza innovativo e ha lo scopo di creare una fertile interazione finalizzata allo sviluppo e alla valorizzazione delle produzioni tipiche locali e dei territori, che sono il contesto di riferimento per lo sviluppo di queste pratiche – ha sottolineato Salvatore Esposito De Falco, docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Project Manager del progetto Quarc – Intendiamo valorizzare prodotti che da soli esprimono la storia della nostra terra e il futuro della nostra economia. Dietro ai pochi grandi nomi italiani, per esempio Ferrero e Barilla, in grado di competere a livello internazionale nel comparto agroalimentare c’è un mondo di nani capaci tuttavia, per tradizione e legami con il territorio, di creare prodotti di qualità planetaria».

«Quarc é un progetto pensato per coprire l’ultimo miglio che c’è tra ricerca e impresa. Uno strumento per trasmettere i risultati della ricerca al mondo delle aziende nel comparto Agroalimentare – ha concluso Angelo Basile, ricercatore presso l’istituto dei Sistemi Agricoli e Forestali del Meditterraneo del CNR e Responsabile Scientifico del progetto – Quarc supera questo gap affrontando l’aspetto dell’innovazione nelle cinque filiere di pregio del comparto agroalimentare. Innovazione di processi e prodotti per andare verso mercati più lontani e più complicati. Nel corso di questo progetto il comparto della ricerca in generale e il CNR in particolare si sono ‘adattati’ alle esigenze delle imprese per produrre delle innovazioni di prodotto e di processo che siano immediatamente applicabili, superando così la distanza fra Ricerca e Impresa che spesso ha rappresentato un collo di bottiglia nello sviluppo del settore Agroalimentare della Campania».

«Questo tipo di eventi sottolinea una estrema vivacità che arriva dal basso. Il settore Agroalimentare è un sistema altamente innovativo ed è alla ricerca continua del nuovo prodotto. Dalle aziende del territorio arrivano risposte importanti che devono essere sostenute dalla ricerca in modo di garantire standard percepibili dalla comunità internazionale dei consumatori – ha spiegato Roberto Reali del dipartimento di Scienze bio-agroalimentari del CNR e supervisor del programma interdipartimentale CNR-EXPO – Il progetto Quarc è un modello da seguire. E’ l’approccio corretto di quel trasferimento tecnologico che genera dei nuovi spazi di azione dove inserire i nuovi prodotti. In quest’ottica le eccellenze delle cinque filiere agroalimentari potranno essere protagoniste all’Expo internazionale di Milano».

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