Non solo difficoltà per il settore ricettivo. Sarà un Natale 2014 all’insegna del risparmio un po’ dappertutto, dall’albero ai regali. Gli 80 euro di Renzi non incideranno sui consumi degli italiani nelle feste tra Natale e Capodanno, anzi secondo le stime la spesa complessiva si ridurrà di un ulteriore 5% rispetto all’anno scorso, soprattutto nei settori abbigliamento, calzature e casa. Dal periodo pre-crisi a oggi si calcola che la cifra spesa si sia ridotta di 8,2 miliardi di euro in 7 anni.
Innanzitutto l’albero. Secondo Coldiretti l’altezza di uno dei simboli più tradizionali del Natale si è accorciata in media di quasi mezzo metro: questo significa che la maggioranza degli abeti acquistati in Italia ha una altezza inferiore al metro e mezzo; spesso non arriva neppure al metro. Si riducono le dimensioni, ma all’albero non si rinuncia: perlomeno non lo fanno sette italiani su dieci: il 39% di loro lo ha affiancato al tradizionale presepe, scelto come unica decorazione da un ulteriore 6%. Pochi addobbi per il 12% degli italiani, mentre il 10% ha scelto di non farne.
Sotto l’albero vanno i regali. Una stima Confesercenti calcola che oltre 6 milioni di italiani non ne faranno. Tra quanti invece non vi rinunceranno, solo il 2% spenderà di più. Ne deriva che per il 48% degli esercenti gli incassi del periodo natalizio saranno in linea con quelli del 2013; per il 28% si registrerà un calo, per gli altri si prevede un miglioramento. Dati rilevanti se si considera che il 24% del fatturato annuo dei commercianti italiani dipende dagli acquisti per il Natale e il Capodanno. A beneficiarne soprattutto le grandi strutture commerciali, nonostante un calo del 10% rispetto agli anni pre-crisi; il 31% degli italiani invece si affiderà ai piccoli negozi o mercatini, mentre quasi un italiano su quattro acquisterà online i regali, cioè più del triplo del 7% datato 2007.
Che si tratterà di un Natale sottotono lo conferma anche Growish, una piattaforma per raccogliere denaro tra amici sul web e realizzata da Iterion, secondo cui oltre 3 milioni di italiani sarebbero ricorsi al sistema della colletta per fare i regali. Dalla ricerca emerge anche che la tipologia degli acquisti fatti con i soldi raccolti è rappresentata da oltre 25 categorie: al primo posto il fashion (36,4%), al secondo cofanetti e giftcard (20,4%) e al terzo libri (15,9%). In generale, saranno i doni utili a essere privilegiati, ma gli italiani – per la prima volta – spenderanno di più per il cibo. Secondo una recente analisi Coldiretti/Ixè si registrerà un vero e proprio boom per l’enogastronomia, la spesa per il cibo risulterà pari al 35% del budget rispetto a quella per i regali che si fermerà al 25%. Dunque per imbandire le tavole di Natale e Capodanno le famiglie si accingono a investire ben 4,1 miliardi di euro. Appena il 9% degli italiani, precisa la Coldiretti, taglierà quest’anno la spesa per generi alimentari (erano il 12% nel 2013), mentre ben il 38% lo farà sui divertimenti e il 36% sull’abbigliamento. La convivialità resta quindi la nota principale delle feste di fine anno nel Belpaese, dove sulle tavole ci sarà poco spazio per gli sprechi (ad esempio conservando i cibi in eccesso), e tanto per prodotti di qualità, del territorio o comunque Made in Italy. E gli italiani non rinunceranno neppure ad augurarsi con il tradizionale brindisi fortune maggiori nell’anno che verrà. Cresce infatti la spesa per l’acquisto di spumante e – dato interessante – cresce pure la quantità di bottiglie vendute all’estero: + 22% che significa sorpasso dello champagne dei vicini francesi. Per chi invece non ha la possibilità di imbandire autonomamente la tavola, anche quest’anno sarà la solidarietà organizzata di tanti volontari a provvedere, come nel caso delle attività previste della Comunità di Sant’Egidio.