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De Magistris e la sinistra: «No a modifiche truffa della legge elettorale della Campania»

«L’ipotesi di ulteriore modifica della legge elettorale regionale, così come prospettata dall’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio, rappresenta un serio rischio di ulteriore peggioramento di questo fondamentale strumento democratico». Sinistra Ecologia Libertà, Partito della Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Partito del lavoro, Partito dei comunisti italiani,  Sinistra in movimento, Ass. Ricostruzione Democratica, nel corso dell’incontro di venerdì con il sindaco Luigi de Magistris, convocato per valutare la situazione politica in vista delle prossime elezioni regionali in Campania, hanno espresso forti preoccupazioni per le ulteriori modifiche alla legge elettorale in discussione nel Consiglio Regionale di mercoledì prossimo, 4 febbraio.

«Le modifiche già apportate con il collegato alla finanziaria regionale, che ha alzato la soglia di sbarramento per il candidato presidente al 10% – scrivono – hanno non solo limitato, a nostro avviso,  la possibilità di vedere rappresentate le ragioni di tutti i cittadini/e elettori/ttrici della Campania, ma hanno anche determinato un quadro tutt’altro che limpido, essendo ancora aperta una dirimente questione interpretativa circa la soglia di sbarramento del 3% per i partiti. E’ innanzitutto fortemente discutibile il metodo utilizzato infilando prima la riforma della legge nel collegato alla finanziaria e poi prevedendo di alzare le soglie con un emendamento sottobanco. Riteniamo però  che, in modo quasi clandestino e a fine consiliatura, si porti così un serio colpo al pluralismo e alla rappresentanza democratica. Non fanno testo le ventilate ragioni della “governabilità” e della necessità di evitare la frammentazione della rappresentanza. La legge in vigore risponde già sia all’una che all’altra esigenza. Le motivazioni di questo tentativo vanno piuttosto cercate nella resa dei conti preelettorale interna alle coalizioni e alla volontà di impedire candidature sgradite. Ma non può passare in secondo piano che tutto questo avviene cercando di limitare fortemente il pluralismo e la possibilità di scelta dei cittadini per il governo della Campania. Si rischia tra l’altro di rendere ancora meno vicina la politica ai cittadini e più flebili i canali della rappresentanza in tempi di forte crisi economica e sociale della nostra regione che hanno già fortemente inciso sulla partecipazione al voto».

«Per queste ragioni saremo presenti – concludono – e chiediamo a tutti i democratici, alle forze politiche e sociali della Campania di essere con noi, al presidio che si terrà nei pressi della sede del Consiglio regionale, mercoledì 4 febbraio, in contemporanea con la seduta, per chiedere che le forze politiche presenti in consiglio e i singoli consiglieri non si assumano la  responsabilità di portare un grave colpo al pluralismo e alla democrazia  nella nostra regione».

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