E’ stato ritirato l’emendamento che modificava l’art. 7, comma 5 della Legge elettorale regionale n. 4, 27/09, la cui discussione era prevista ieri in Consiglio Regionale. A comunicarlo all’assemblea uno dei tre consiglieri che lo avevano proposto, Angelo Marino del Gruppo Caldoro presidente. «Ne abbiamo discusso prima di decidere – ha affermato – e ritiriamo l’emendamento perché a pochi mesi dalle elezioni, lo spirito con il quale era stato pensato è diverso da quanto percepito. Crediamo, in ogni caso, io e i miei colleghi che hanno firmato il testo dell’emendamento che ci sia stato tanto rumore, ma che quel testo fosse in linea comunque con quanto previsto dalla Corte Costituzionale».
Nei giorni scorsi infatti non erano mancate le osservazioni delle opposizioni circa il “tempismo” di una norma che sarebbe intervenuta a campagna elettorale in corso. Alcune modifiche alla Legge elettorale erano state già apportate lo scorso luglio con il collegato alla finanziaria regionale, che ha alzato la soglia di sbarramento per il candidato presidente al 10%. Con questa proposta la soglia di sbarramento al 10% sarebbe stata estesa anche ai partiti.
«Per fortuna, la notte ha portato consiglio e l’emendamento è stato ritirato – ha commentato Antonio Marciano del Partito Democratico – D’altronde, se Caldoro si ritiene davvero il governatore più bravo di tutti, come si è autodefinito qualche giorno fa, può anche evitarsi scivolate di questo tipo, pensando di condizionare a tavolino l’esito di una competizione elettorale che si annuncia sempre più sfavorevole a lui e alla sua maggioranza».
«Questo emendamento era per non escludere nessuno, piuttosto siamo sulla stessa lunghezza d’onda che in questi giorni Renzi sta manifestando dicendo che i partiti vanno semplificati perché non possiamo più pensare che un partito, una lista civica con 30/40 mila voti, porta un rappresentante in Consiglio regionale, con una frammentazione così che non ci dà la governabilità – ha osservato invece il capogruppo di Forza Italia Gennaro Nocera – Questo messaggio non è stato recepito, visto che c’è stata un’alzata di scudi, così abbiamo ritirato quest’emendamento responsabilmente per non creare danni a nessuno, nel senso politico del termine».
Soddisfatti Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione comunista, Italia dei Valori, Partito del lavoro, Partito dei comunisti italiani, Ass.Ricostruzione Democratica, Sinistra in movimento che, insieme ad altre forze e associazioni democratiche e a un’ampia parte dell’opinione pubblica capeggiati dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ieri mattina avevano organizzato un presidio sotto il Consiglio Regionale della Campania. «Pur mantenendo le riserve per una legge che, già per come è stata congegnata e poi modificata, ha determinato un quadro tutt’altro che limpido – hanno osservato – non si può che esprimere soddisfazione per tale esito, da parte di quanti hanno a cuore la difesa della democrazia e del pluralismo nella rappresentanza».