“Per colpire chi ha responsabilità pubbliche e non ha impedito la devastazione ambientale e i morti per tumore nella Terra dei Fuochi non vanno utilizzate come unico mezzo di deterrenza le procedure di infrazione europea, ma si dovrebbero valutare nuovi strumenti di intervento che siano più efficaci e meno penalizzanti per i cittadini”. L’appello è stato lanciato dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini durante un intervento nella commissione Ambiente e Sanità del Parlamento europeo.
“In luoghi come la Campania, così fortemente contaminati dalla corruzione e dalla commistione politica e affari, non ha senso attivare le procedure di infrazione della Ue che vengono pagate da tutti i cittadini – ha detto Pedicini – ma si devono individuare sistemi che colpiscano gli amministratori pubblici responsabili di non aver preso adeguati provvedimenti per evitare il dramma che i territori della Terra dei Fuochi stanno subendo”.
“L’Unione europea – ha continuato il portavoce del M5s – dovrebbe attivare meccanismi più efficaci per difendere il diritto alla salute, come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dei cittadini, e dovrebbe presentare delle proposte per far rispettare effettivamente il principio che chi inquina paga”.
Durante il suo intervento nella commissione ambiente e sanità, l’eurodeputato pentastellato ha descritto la situazione complessiva nella Terra dei Fuochi e ha spiegato che i comuni coinvolti sono 55 e ricadono nelle province di Napoli e Caserta per un totale di circa tre milioni di abitanti.
“In questa area – ha sottolineato – negli ultimi venti anni sono stati sversati illegalmente rifiuti tossici e radioattivi, in parte sotterrati e in parte bruciati in roghi i cui fumi diffondono nell’atmosfera sostanze altamente tossiche come la diossina. A questo proposito – ha concluso Pedicini – è stato effettuato uno studio epidemiologico che si chiama studio “Sentieri”, da cui risulta che le patologie sulle quali sussiste un eccesso di rischio sono i tumori maligni dello stomaco, del fegato, del polmone, della vescica e della mammella, con una prevalenza di rischio che coinvolge maggiormente i bambini”.