Si è arrivati all’ennesimo rinvio per le Primarie del Partito Democratico nella Regione Campania. Quello delle primarie sembra essere diventato un tira e molla senza tregua. E’ dal 14 dicembre scorso che la data, programmata per la votazione del candidato del centro sinistra alle prossime regionali, cambia continuamente. E oggi è stato confermato dalla commissione delle primarie in Campania, l’ennesimo cambiamento. Il candidato per il PD si voterà, quindi, il prossimo primo marzo e non più il 22 febbraio, come sembrava che fosse stato deciso. La Direzione Regionale del Partito sarebbe stata consultata attraverso un questionario online, per decidere le sorti di queste primarie, per valutare quanti membri fossero favorevoli o contrari a un probabile posticipo. Segno di un partito sempre più moderno, che ha abbandonato comizi e assemblee, per sfruttare al massimo la velocità della rete. Velocità che, però, non ha avuto nella gestione di queste votazioni.
Si spera che la quarta data, confermata nella giornata di ieri, sia la definitiva e che, finalmente, gli elettori possano votare il candidato favorito. A sperarlo sono soprattutto i cinque candidati, che hanno commentato ognuno a proprio modo, la nuova data scelta per le primarie.
Il più irritato, da questo cambiamento, è stato senz’altro Vincenzo De Luca, che ha criticato apertamente questa decisione: «La gente è disgustata per quanto sta accadendo nel PD campano e quando arriverà al voto alle Primarie, saprà valutare la serietà, siamo davanti a una fantapolitica».
Di tutt’altra opinione il suo principale antagonista, Andrea Cozzolino, secondo cui, tutti questi rinvii sarebbero dovuti alla battaglia politica che si è delineata intorno a queste primarie: «Questo rinvio è figlio dei ritardi accumulati, lo accogliamo senza drammatizzare, poiché il dato certo è che finalmente le votazioni avranno luogo. Un differimento tecnico può essere utile a uno svolgimento sereno e ordinato del voto». Ha poi voluto fare un appello a De Luca: «A De Luca chiedo di contribuire con un gesto, a una soluzione senza strappi, nell’interesse del centrosinistra per non dare argomenti a un centrodestra agonizzante», appello che sembrerebbe quasi un invito a farsi da parte.
Più diplomatico è apparso Gennaro Migliore, per il quale, visti alcuni problemi oggettivi non si poteva fare altrimenti. Gli scettici, dati gli innumerevoli disguidi, hanno cominciato a pensare che le Primarie non si sarebbero più svolte, n’è sempre stato certo, invece, Marco Di Lello, anche lui in corsa come candidato del centrosinistra: «Le primarie sono dei cittadini, gli è stato promesso che avrebbero potuto scegliere il candidato e le promesse vanno mantenute». A essere preoccupato dell’ennesimo ritardo è Nello Di Nardo: «La gente non andrà a votare, c’è stato un comportamento poco serio, stiamo rinviando da novembre».
Ascoltando i pareri dei candidati alle Primarie del PD, pare che all’interno del partito, in questi giorni non si respiri un clima poi tanto sereno. Quel che è certo all’unanimità è che è arrivato il momento di andare al voto.