Nino Daniele rifiuta e guarda avanti. L’assessore comunale di Napoli, su cui era ricaduta la scelta delle forze di sinistra che a partire da Sel stanno provando a costruire una candidatura alternativa per la presidenza della Regione Campania alle proposte del Partito Democratico e del centrodestra, ha comunicato alla direzione del partito di Vendola che non intende essere della partita.
“Ho maturato la convinzione che non tocchi a me rispondere – ha commentato Daniele che punta i riflettori sul maggiore partito del centrosinistra, il PD: “È tutta intera su di loro la responsabilità di una risposta, di un’iniziativa, di una decisione”.
Sel però insiste sulla strada e lo fa attraverso un documento, approvato all’unanimità alla presenza di Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale, e Arturo Scotto, capogruppo alla Camera dei Deputati, con cui l’assemblea regionale “promuove la costruzione di una Coalizione di governo che si candidi a costruire un’alternativa alla destra di Stefano Caldoro e al Pd che ha scelto di sequestrare la discussione e le scelte del centrosinistra. Abbiamo guardato con rispetto alle primarie che si sono svolte in Campania. Tuttavia, quelle primarie non hanno segnato per nulla un elemento di discontinuità e rinnovamento del campo democratico e progressista. L’affermazione di Vincenzo De Luca non scioglie nessuno dei nodi che abbiamo posto al Pd nel corso degli ultimi mesi di interlocuzione. Non viene chiarito il perimetro della coalizione, con la scelta di allargare a pezzi di centrodestra l’alleanza, ivi compresi quelli più vicini all’esperienza del cosentinismo. Non viene avanzata una piattaforma programmatica chiara, che rompa definitivamente con i cinque anni di governo Caldoro, a partire dalle politiche di riduzione dei livelli di welfare e della difesa di beni comuni fondamentali. Infine, vi è una discriminante che non va affatto sottovalutata e che sta facendo discutere tutto il paese: l’impossibilita’ per De Luca di svolgere fino in fondo la sua funzione di candidato alla carica di Presidente della Regione, come prescrive la legge Severino. Promuovendo la candidatura di Enzo De Luca, il Pd si assume la responsabilità di mettere a rischio la stessa Istituzione regionale, subordinandone la vita democratica ad un ricorso al Tar. Non si può trattare in questo modo la più grande regione del Mezzogiorno. Abbiamo avviato,insieme ad altre forze e esperienze, una ricerca che ha l’ambizione di aprire una nuova stagione,un’alternativa credibile di governo e di cambiamento. Rivolgiamo un invito a quanti possono dare una mano per allargare questo campo, a tante personalità e competenze, tra cui quella di Nino Daniele, a impegnarsi insieme a noi per produrre questo sforzo. Ci candidiamo a rilanciare una prospettiva capace di riaprire una nuova stagione per il governo della regione Campania. Facciamo, quindi, appello a tutte le forze democratiche che vogliono liberare la nostra terra dalla destra di costruire insieme a noi questo progetto”.