Un quadro a tinte fosche quello che emerge dalla provincia di Benevento a proposito di economia e occupazione. La crisi ha spazzato via interi comparti produttivi e con essi migliaia di posti di lavoro. Il territorio sannita ha subito anche la silenziosa spoliazione di alcune strutture pubbliche di primaria importanza come la Banca d’Italia, la Scuola Allievi Carabinieri e le sedi provinciali del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le aree interne si impoveriscono e si svuotano con dati allarmanti sulla desertificazione sociale eppure qualche segnale incoraggiante l’anno in corso sembra regalarlo.
Il punto di partenza sono necessariamente i dati del 2013 forniti dal Rapporto Tagliacarne della Camera di Commercio. In un solo anno il pil è sceso del 2,4%: è il terzo calo consecutivo dal 2011 che si accompagna alla contrazione del credito bancario e alla perdita di 9 mila posti di lavoro in un solo anno. A farne le spese sono stati soprattutto i giovani e le donne anche se gli osservatori dicono che la fase più severa di declino occupazionale sia stata superata. I settori tessile, del commercio, tabacchicolo ed edilizio sono quelli più penalizzati dalla crisi che, invece, ha visto in controtendenza l’aumento di piccole imprese che fabbricano mobili e che hanno fatto registrare la crescita del 57% delle esportazioni. Stessa tendenza anche per il settore turistico che ha visto l’aumento del numero di imprese giovanili. Segnali positivi nel settore agricolo sia in termini di esportazioni che di incremento occupazionale. Timidi segnali di ripresa si intravvedono anche nel 2014.
Secondo le statistiche presentate dall’Osservatorio Excelsior di Unioncamere, vanno riviste al rialzo le stime occupazionali che avevano fatto le aziende sannite all’inizio dell’anno. Benevento, infatti, è tra le province in cui le imprese hanno corretto maggiormente al rialzo le prospettive di assunzione. Per il Sannio, la correzione è da rivedere al rialzo del 15 per cento. Tradotto in termini di nuovi posti di lavoro significa che le aziende assumeranno 310 persone in più rispetto a quelle previste a inizio 2014. Una tendenza comune a tutte le altre province campane, tranne Avellino. Per quanto attiene la provincia di Benevento, il trend va letto attentamente perché il saldo tra entrate e uscite dal circuito lavorativo resta comunque negativo. Le aziende hanno stimato infatti che il 2014 si chiuderà con 2000 assunzioni e 3000 uscite. Mille posti persi in un anno, quindi in perfetta continuità con il 2013.
Eppure c’è un protagonismo positivo del territorio sannita per quanto riguarda, ad esempio, le start-up innovative. Benevento si colloca al 39esimo posto nella speciale classifica stilata dal report realizzato dalla Camera di Commercio di Milano. Nel Sannio ci sono 16 start-up innovative, lo 0,6% del totale nazionale. Erano 9 le aziende iscritte nell’apposita sezione del registro camerale a fine febbraio 2014. Nella precedente rilevazione, inizio autunno 2013, erano 6. C’è quindi un notevole trend di crescita, in linea d’altronde con quello nazionale, favorito anche dalla presenza di un polo di ricerca come l’Università del Sannio che ha punte di eccellenza soprattutto nel settore dell’ingegneria.
Ci sono segnali incoraggianti anche relativamente ad altri settori: cresce, ad esempio, il numero di imprese che operano attraverso internet. Tra il 2013 e il 2014, infatti, è aumentato di tre unità, il numero di aziende che opera in settori legati a internet: passa da 33 a 34 il numero di imprese che si dedica al commercio on line. È aumentato di una unità anche il numero di aziende che si occupa dei servizi di accesso a internet e cresce anche il numero dei portali web.
È aumentato, in maniera maggiore anche il numero di addetti del settore: internet comincia a dare lavoro nel Sannio. Un aumento piccolo, ma, di questi tempi, la non diminuzione è già di per sé una notizia: 26 erano gli addetti al commercio on line nel 2013, e sono diventati 48 nel 2014, così com’è cresciuto anche il numero di chi ha trovato un lavoro occupandosi dei portali web. È guidata da donne la maggior parte delle aziende di Benevento che si conferma la provincia più rosa d’Italia. Il dato riguarda anche il lato online dell’impresa sannita: il 48 per cento delle imprese che si occupano di questo campo è guidato da donne. Bene anche i giovani che vanno a chiudere il quadro con una percentuale altrettanto importante, 43 per cento del totale. Chiudono il quadro le imprese straniere che sono due.
Non vanno bene invece i dati della cassa integrazione. Le ore complessivamente autorizzate nel mese di ottobre 2014 registrano il picco più alto d’aumento dall’inizio della crisi economica. Secondo la Uil, infatti, le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate a ottobre 2014 sono aumentate del 13,2% rispetto al mese di settembre. Analizzando i dati su scala provinciale, viene fuori che sono state autorizzate 35.639 ore di cassa integrazione ordinaria mentre sono 183.836 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate. Somministrate poi 52.539 ore di cassa integrazione in deroga, con un totale di 272.014 ore. L’analisi comparata ci restituisce una percentuale di – 52,2 per gli ammortizzatori sociali ordinari, +498,1 per la cassa integrazione straordinaria e -67,1 per quella in deroga. Totale complessivo di +2,7%.