Cultura

Caro Papa Francesco… spezziamo insieme il pane dell’inclusione

Caro papa Francesco “I cristiani hanno il dovere di annunciar Gesù senza escludere nessuno… come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa… cresce… «per attrazione». EG 14

 

Caro papa Francesco, vieni a Scampia e imbandisci un banchetto per tutte e tutti noi! Abbiamo bisogno di “banchetti desiderabili”: banchetti di solidarieta , giustizia, cultura, educazione, gioia, tenerezza e bellezza, banchetti in cui la Parola fatta carne risuoni come balsamo e come olio profumato che cura e guarisce, in cui il metro sia “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piu piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25). Fatti aiutare dalle donne che sono le prime, a volte le uniche, capaci di custodire la famiglia, i figli e le figlie, costrette a tessere le fila di vite complesse, tra difficolta economiche, affetti in carcere, figli che non riescono ad impegnarsi e che sono posti troppo in pericolo. Chiedi agli uomini di esserci, di mettere in gioco i loro molti talenti senza scoraggiarsi, di alzarsi in piedi e stare ritti con la coscienza che l’onesta e l’impegno sono sempre premiati. Fatti aiutare dalle varie associazioni che fanno tanto per far risplendere il sole su ogni persona e con fatica, creativita e grande impegno strappano sorrisi e ridonano speranza. Chiedi alle scuole di collaborare; sono, ma devono esserlo sempre piu, luoghi di accoglienza e trasformazione, di cultura e di socialità, di legalità e d’impegno, e mai si scoraggino della loro vocazione umana, civile, ma anche cristiana di educare in modo integrale persone pronte per domani e capaci di fare il bene non solo per se stesse, ma per gli altri.

Fatti aiutare dalle sorelle e dai fratelli Rom che nella grande precarietà, sono capaci di esserci e sorridere ricordandoci la verità delle Beatitudini. Fatti aiutare dalle Istituzioni che non devono usare il potere per raccogliere consensi e donare favori, ma abbiano la forza della verità e del servizio capace di cercare il bene comune, il benessere per tutti, la dignità per ogni persona. Chiedi ai servizi sanitari e sociali di essere presenti con la loro grande professionalità e il loro impagabile impegno, senza lasciarsi schiacciare dalla struttura che a volte li rende poco attenti alla persona che hanno di fronte.

Invita tutte le forze dell’ordine a sedersi con tutte le persone che la vita ferita ha allontanato dalla legalità, cosicché si realizzi una vicinanza sempre più calda e corresponsabile per un futuro diverso. Accanto a loro metti i fratelli e sorelle carcerati perché ci sia nuova alleanza tra figli e figlie del Papa /Mamma nostra che è nei cieli, per un mondo giusto costruito insieme da tutti, perché tutti possono sbagliare, ma possono anche avere una seconda o terza opportunità… per ricominciare insieme da capo.

Coinvolgi i fratelli e le sorelle immigrati, portatori altre sapienze e di altri “cibi succulenti”, del tuo Spirito che e come il vento; amici ed amiche capaci di attendere donando i loro sorrisi dal sapore di terre lontane. Invita tutta la citta di Napoli che troppe volte vive Scampia come un “male”, come la sua parte brutta e non come un’inedita possibilita per realizzarsi come citta con la sua cultura e tradizioni, con la sua arte e l’ingegno che si perde nei secoli e che ha ancora molto da dare a tutta la regione, all’Italia e al mondo.

A questo vero banchetto chiama e invia le discepole e i discepoli del Risorto, cattolici, riformati, evangelisti, ortodossi, tutti insieme come battezzati che vivono l’unica figliolanza divina in molte vocazioni e ministeri complementari, per “vivere la mensa condivisa con rinnovato amore, a lavare i piedi, e a rompere ogni separazione” (p. A. Gittins, CSSp); spingici ad aprire porte e a stringere ogni mano; sollecitaci, ancora una volta, a non trincerarci al riparo della “purezza” ma buttaci nella mischia della vita, delle relazioni e degli incontri, delle ferite e del perdono, pronti a sporcarci mani, piedi, volti per essere realmente sorridenti e accoglienti verso tutti; facci capaci d’invitare “pubblicani e prostitute” ai nostri banchetti, perche “ci precederanno”, e a stare sempre all’erta per non scendere a patti con il male, il sistema; siamo invitati a questo banchetto per servire e per dare la vita.

I bambini e le bambine sono i primi invitati, ma mandaci fuori a invitare gli anziani, i diversamente abili, gli e le ospiti del centro di salute mentale, i Rom, chi non ha speranza, chi e stanco, chi non ce la fa più. Invita tutti e tutti coloro che sono vittime della droga, dell’alcol, del gioco e di rapporti affettivi violenti affinché possiamo versare su di loro “olio e balsamo” e farci loro prossimo per incontrare Dio oggi. Invita camorristi, corruttori e corrotti, sfruttatori e strozzini, i violenti tutti fa’ che laviamo loro i piedi così che possano, finalmente, piangere dal cuore e accogliere la Misericordia dal Crocifisso Risorto e dai Crocifissi della storia, che hanno ferito, affinché l’umanità tutta viva risorta.

Caro vescovo di Roma, Francesco, aiutaci a preparare questo banchetto perché allo spezzare di ogni pane…  il pane della bellezza e della cultura, il pane della socialità, il pane dell’inclusione e del rispetto, il pane della giustizia, il pane gioioso della tenerezza, il pane della Buona Notizia, il Pane che e Cristo… si possa rivelare gioiosamente l’amore di Dio per noi… e correre tutti insieme su nuove strade, colmi di speranza e di fiducia gli uni negli altri, per apparecchiare e servire nuovi banchetti desiderabili.

 

fratel Enrico

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