È una “misura contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva”, eppure, il “reddito di cittadinanza, o reddito minimo, già adottato negli altri paesi europei (ad eccezione della Grecia e della Bulgaria), non è stato ancora introdotto in Italia, nonostante una risoluzione del parlamento europeo, risalente al 20 ottobre del 2010, sottolinei la “necessità che gli stati membri intervengano concretamente per definire una soglia di reddito minimo garantito al fine di ridurre il rischio di povertà in tutta l’unione europea”.
Se ne è parlato nella mattina del 14 marzo presso il centro Gridas di Scampia col senatore Sergio Puglia del Movimento 5 stelle e la candidata alla presidenza della regione Campania Valeria Ciarambino in presenza di un uditorio attento e partecipe. Si è discusso, infatti, non solo di reddito di cittadinanza, ma anche di welfare, di tutele auspicate e necessarie, destinate ad una fascia di popolazione, disoccupati e sottoccupati, che attendono da troppo tempo:
“Sono 10 milioni – ha dichiarato il senatore Puglia – gli italiani che attualmente vivono in uno stato di povertà relativa (e ben 6 milioni coloro che vivono in uno stato di povertà assoluta). Un sesto della popolazione italiana vive, quindi, in una con dizione di disagio, accentuata, negli ultimi anni dalle politiche scellerate dei governi”.
“Il reddito di cittadinanza, proposto dal movimento 5 stelle sin dagli albori del suo esordio in parlamento, ha passato di recente il vaglio della commissione bilancio del senato, e costituisce una risposta allo stato di povertà in cui versa una consistente fetta di popolazione italiana”.
“È una vittoria sofferta – ha dichiarato soddisfatto il senatore – frutto di una strenua battaglia , come tutte quelle intraprese dal Movimento Cinque stelle”.
“Come è noto, siamo osteggiati in ogni nostra iniziativa: di recente ad esempio non abbiamo potuto evitare l’abolizione dell’articolo 18, ma ci sono alcune battaglie che stiamo per vincere, e la battaglia per il reddito di cittadinanza è soprattutto una battaglia di civiltà”.
“Innumerevoli sono le battaglie intraprese dal movimento 5 stelle, ma l’obiettivo di garantire il reddito di cittadinanza alle fasce meno abbienti della popolazione costituisce un motivo di vanto del nostro movimento, che si prefigge di garantire una vita dignitosa a tutti i cittadini”.
Non è un caso che anche don Ciotti abbia promosso, proprio in questi giorni, attraverso la sua associazione Libera, una petizione on line affinchè sia approvata alla camera la legge già discussa in senato.
Il senatore Puglia, ha poi illustrato nel dettaglio i motivi per i quali l’importo del reddito minimo di cittadinanza è fissato a 780 euro. Esso costituisce i 6/10 del reddito medio.
“È importante – ha dichiarato il senatore – introdurre questo strumento di civiltà poiché esso costituisce un deterrente fondamentale contro le mafie”. “È un importante strumento, infatti, per evitare il voto di scambio e irregolarità nel mondo del lavoro, come il triste e frequente fenomeno del lavoro in nero”.
Nessun cittadino, infatti rinuncerà al reddito minimo per accettare un lavoro sottopagato o in nero, e, al tempo stesso, le aziende saranno costrette ad offrire condizioni di lavoro più dignitose , evitando il sommerso.
“Già ben 2 miliardi di euro sono stati spesi per un aggiornamento dei centri dell’impiego, che in connessione con le università e i centri privati per l’impiego dovranno disporre di un fascicolo personale per ogni singolo cittadino in cerca di lavoro. Con questo meccanismo informatizzato – ha aggiunto – i percorsi formativi di coloro che vorranno accedere al lavoro, saranno disponibili in banche dati fruibili da atenei e centri per l’impiego al fine di facilitare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro e quindi le assunzioni attraverso chiamata diretta di lavoro”.
Il reddito di cittadinanza, impignorabile e incedibile, sarà fruibile da ogni individuo maggiorenne che non disponga di altro reddito, oppure se la fonte di reddito sarà minima, il sussidio integrerà i 780 euro a cui avrà diritto il cittadino.
Corsi professionali obbligatori saranno previsti per coloro che sono alla ricerca di un lavoro e sarà obbligatorio l’impegno per almeno di 8 ore settimanali in attività di impegno civile per i beneficiari del reddito di cittadinanza.
“Questo meccanismo – ha concluso il senatore Puglia- non mette al riparo da frodi, ma consente un serio monitoraggio e i corsi di formazione professionali obbligatori limiteranno notevolmente tale eventualità paventata da forze politiche avverse a questa soluzione”.
È prevista la perdita del reddito minimo in caso di accesso ad un impiego con salario superiore ai 780 euro o nel caso in cui dopo 3 colloqui di lavoro il cittadino rifiuti l’offerta.
“Infine – ha dichiarato il senatore Puglia- sarà fissato un salario minimo orario di 9 euro all’ora da imporre alle aziende e agevolazioni per incrementare la formazione e arricchire il curriculum individuale contenuto nei fascicoli elettronici disponibili nei centri per l’impiego”.
In conclusione il reddito di cittadinanza è proposto dal Movimento Cinque Stelle come un valido deterrente contro la povertà e contro la criminalità organizzata: finalizzato a incentivare il lavoro regolare, dovrebbe creare, finalmente, un sistema virtuoso volto a eliminare del tutto il lavoro in nero.