Ai microfoni di Radio Club 91, ospite di Samuele Ciambriello nella trasmissione “Dentro i fatti”, Giovanni Nappi, segretario nazionale del sindacato Sli (Sociale e Lavoro Insieme) e consigliere comunale Pd uscente di Casalnuovo. E’ candidato a sindaco alle prossime elezioni comunali in una coalizione di centrosinistra. Nappi coniuga radicamento territoriale e radicalità delle scelte. Ha iniziato una campagna di ascolto in cammino con le persone. Durante l’intervista ha illustrato quali sono i punti principali del suo programma.
Giovanni Nappi, lo Sli è un sindacato nazionale che unisce lavoro e sociale, che obiettivi si pone?
«Lo Sli è una realtà nata qualche anno fa. E’ un sindacato autonomo indipendente che ‘a modo suo’ cerca di tutelare i diritti dei lavoratori sul campo. I sindacati tradizionali, oggi, danno maggiore spazio all’immagine rappresentativa dimenticando quelli che sono i veri diritti dei lavoratori da tutelare, primo tra tutti quello di ‘avere’ un lavoro; perseguono l’idea di difendere diritti legati a un lavoro che non c’è. Noi, invece, andiamo controcorrente, vogliamo creare opportunità che favoriscano nuove assunzioni».
Giovanni, ho visto che nel tuo programma è previsto un progetto di inclusione territoriale, di cosa si tratta?
«Casalnuovo, come un po’ tutti i paesi della provincia di Napoli, ha avuto nell’ultimo decennio un forte sviluppo abitativo. E’ stato messo in campo un processo di cementificazione di tutta l’area edificabile. Questa attività di accoglienza abitativa è stata accompagnata da quello che, secondo me, è l’idea dell’inclusione territoriale per i cosiddetti non nativi o non originari di Casalnuovo. Questo progetto l’ho chiamato “Io sono di Casalnuovo”, progetto che potrebbe valere anche per altre città della provincia di Napoli. L’Idea è che ci sono ancora molti casalnuovesi, soprattutto gli abitanti della periferia, convinti che nella loro città non ci siano eccellenze. Questo non è vero! A Casalnuovo ci sono eccellenze che ci invidiano altrove. Ed è per rimediare a questo che è necessario favorire uno sviluppo della città».
Quindi è importante creare una rete di informazione, di comunicazione per valorizzare l’esistente. Tu stai insistendo, in questi giorni, sull’importanza del confronto; senza confronto non c’è democrazia.
«Nei paesi come il nostro, la politica, quella con la ‘P’ maiuscola, quella che dovrebbe appassionare i cittadini, viene messa sempre più spesso da parte. La politica con la ‘P’ maiuscola deve essere fatta da politici che sappiano appassionare il ‘popolo’. La politica con la “P” maiuscola necessita di due cose: confronto e democrazia».
Tu vuoi modificare anche i Centri di Interesse: non è uno slogan elettorale, ma una strategia amministrativa.
«Certo, è necessario cambiare i Centri di Interesse, è necessario individuare l’asse bisogno-interesse del singolo cittadino, avendo cura di monitorare progressivamente il rapporto bisogni-interessi. E’ necessario chiedere ai cittadini quali sono i loro bisogni reali». 
Casalnuovo, un comune di 50mila abitanti, ma l’apparato amministrativo gira attorno a 4/5 famiglie.
«Si è così, queste 4/5 famiglie hanno scoraggiato i non nativi di Casalnuovo. Ed è per questo che ritengo necessaria un’inclusione territoriale. Cercherò, a tale fine, di portare in consiglio diversi non nativi e non originari di Casalnuovo».
Per monitorare il progresso della vita del singolo cittadino stai utilizzano uno strumento che hai chiamato “parlatiascolto”, da tour a sportello comunale.
«Il “parlatiascolto” è un’iniziativa che ci ha accompagnato in questi sei mesi e ci ha aiutato ad accogliere idee per una città migliore. Con questo strumento siamo riusciti a raccogliere molte belle idee, e per quanto mi riguarda, se mi sarà data la possibilità, diventerà uno sportello comunale, con una caratteristica principale: all’interno dell’ufficio ci sarà direttamente il sindaco ad ascoltare le esigenze dei cittadini».
