“La drammatica situazione della Terra dei fuochi è l’emblema del degrado d’Italia”, sono state queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio durante il convegno a Firenze dedicato all’ “Expo delle idee 2015”.
“La bellezza della natura, il lavoro plurisecolare dell’uomo – ha detto Mattarella nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio – hanno fatto del paesaggio agricolo del nostro Paese qualcosa di inimitabile, con esempi di alto equilibrio tra coltivazione del suolo e salvaguardia ambientale. I grandi scenari di altri Paesi ci propongono, egualmente, esempi di questo tipo. Di contro, si presenta la drammatica situazione di uno sfruttamento cinico, e senza futuro, di aree importanti”. Nel suo intervento, Mattarella ha voluto citare la Campania, per ricordare a tutti che, al di là delle eccellenze e dei messaggi positivi, il nostro Paese vive anche situazioni drammatiche, come quella del territorio campano compreso tra le province di Napoli e Caserta dove, nonostante decreti, inchieste giornalistiche e mobilitazioni dei cittadini, continuano gli sversamenti illegali di rifiuti tossici, nel silenzio di buona parte della politica locale.
Il dramma della Terra dei fuochi continua ad essere sottovalutato dalle promesse del governo centrale e da quello locale. Contro l’incapacità nella gestione del problema da parte Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, si è scagliato il Movimento 5 stelle. “Gli organi dello Stato – hanno detto Piernicola Pedicini, portavoce eurodeputato, e Carlo Sibilia, portavoce deputato alla Camera del M5s – si assumano le responsabilità che gli competono e affrontino in modo profondo e appropriato il disastro ambientale più devastante della Campania“. I pentastellati hanno sottolineato, inoltre, l’inutilità e l’insufficienza della legge sulla Terra dei fuochi varata l’anno scorso. Il provvedimento contemplava risorse per le bonifiche, screening sanitario, mappatura dei suoli e repressione delle opere di devastazione, ma fino ad ora, nulla di tutto questo è stato fatto. “La legge non è sufficiente per intervenire alla radice dell’emergenza ambientale e sanitaria – hanno detto Pedicini e Sibilia -, perché non colpisce i veri responsabili e non viene applicata come dovrebbe”. “Su 2.531 roghi di rifiuti avvenuti nel 2014 nelle province di Napoli e Caserta, – hanno continuato -, sono stati effettuati solo 45 arresti di cui solo 31 per il nuovo delitto di combustione illecita di rifiuti. Inoltre, le inaccettabili gaffe del governo si ripetono ogni giorno: a gennaio scorso, 9 milioni di euro previsti dal governo per il controllo della Terra dei fuochi sono stati dirottati per la sorveglianza all’Expo di Milano; qualche giorno dopo, il Ministro alla Salute Lorenzin ha dichiarato che i tumori e le malattie verificatisi in quei territori sono da attribuire agli stili di vita dei cittadini e non all’inquinamento criminale del territorio”.
Dall’ultimo monitoraggio pubblico commissionato dai ministeri competenti, è emerso che solo 15 ettari di terreni della Terra dei fuochi vanno vietati a qualunque tipo di coltivazione agricola. “Questo – hanno dichiarato i pentastellati – non è credibile, in quanto ci sono ancora vaste aree da esaminare. Sul fronte dei controlli non si può continuare a girare intorno al problema: 100 militari per monitorare i territori di 88 comuni sono pochi, occorre subito aumentarli così come è stato proposto dal M5s con un emendamento al decreto antiterrorismo. Inoltre, bisogna coordinare meglio il rapporto tra militari e forze dell’ordine perché i primi non sono autorizzati a fare arresti, non possono indagare e non hanno mezzi adeguati per inseguire chi viene sorpreso mentre sversa e incendia i rifiuti nocivi”.
In attesa che l’ amministrazioni locale e il governo centrale prendano seri provvedimenti, gli abitanti della Terra dei fuochi continuano a morire di cancro e di leucemie. Tra loro sono soprattutto i bambini, gli adolescenti, i giovani genitori con i figli piccoli ad essere le principali vittime di questo biocidio. Le falde sono inquinate e i roghi continuano a bruciare indisturbati. “Su questo – hanno detto Pedicini e Sibilia – bisogna agire in fretta e con determinazione. Bisogna agire sul sistema sanitario campano e su chi copre ruoli di responsabilità e ha sottovalutato il fenomeno (dirigenti sanitari e giunta regionale); su chi accusa di sciacallaggio i protagonisti di battaglie e di denunce come i comitati, la Chiesa, le mamme e alcuni medici; sulle azioni della magistratura che deve intensificare le inchieste e deve colpire la commistione politica-affari-camorra; su chi vorrebbe fare affari illeciti anche sugli appalti per le bonifiche; su chi continua a sostenere che il problema è marginale”. “Per queste ragioni – hanno concluso i portavoce del M5s – è necessario che la giunta Caldoro istituisca il prima possibile un registro tumori regionale con cui si possa monitorare meglio la situazione“.
In occasione della Pasqua, durante la Via Crucis del venerdì santo, saranno ricordati in molte parrocchie del napoletano e casertano i nomi del lungo elenco delle vittime della Terra dei fuochi.