Approfondimenti

Alla scoperta della dieta mediterranea tra i padiglioni dell’Expo

Sono stati presenti ad uno dei tanti tavoli preparatori alla edizione di Expo 2015. A meno di un mese dalla inaugurazione della grande esposizione mondiale, Marino Niola ed Elisabetta MoroIMG_3528 scaldano i motori. I due antropologi, tra i più illustri fautori e promotori della dieta mediterranea, quale patrimonio della umanità, saranno presenti a Milano nell’arco della manifestazione. Docenti presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e responsabili del Med Eat Research(Centro di ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea) dell’ateneo napoletano, i due professori, fanno parte del Comitato scientifico che cura il Master in Management per la Comunicazione e la Green Economy, che il Suor Orsola ha promosso ed organizzato in collaborazione proprio con l’Expo. Una opportunità interessante per gli allievi del master, il primo organizzato in Italia. I dieci allievi più brillanti del corso, infatti, avranno la possibilità, a partire dal prossimo primo maggio, di sostenere uno stage retribuito presso l’ente milanese, che consentirà loro di catapultarsi in un mondo pieno di opportunità. A questo proposito, nello scorso mese di Marzo, Niola e Moro, hanno tenuto una interessante lezione proprio al master, analizzando da vicino la dieta mediterranea ed il tortuoso percorso che ha portato essa ad essere riconosciuta come patrimonio Unesco. I viaggi del biologo americano Ancel Kyes e di sua moglie, nelle terre del Cilento, alla scoperta di un mondo incontaminato e dei prodotti biologici della terra campana. Le inchieste e le conclusioni a cui sono giunti i due esperti, che hanno trascorso buona parte della loro vita proprio nelle terre cilentane. Di questo, e di tanto altro, hanno discusso al tavolo sulla dieta mediterranea, i due esperti, in compagnia di studiosi e ricercatori di tutto il mondo. “Mangiare sano è importante per il nostro organismo e per il nostro equilibrio psico-fisico – hanno dichiarato i due antropologi -. Seguire un regime alimentare corretto, poi, è da sempre un mantra della medicina mondiale. Ma perché non mangiare il pomodoro dei campi flegrei o la colatura di alici di Cetara, piuttosto che un hamburger di carne argentina o un qualsiasi altro prodotto  di importazione estera?”. Il percorso verso la promozione e valutazione della dieta mediterranea sembra essere ben avviato. La ripresa economica e lo sviluppo del turismo eno-gastronomico passa soprattutto da qui. Valorizzare i nostri prodotti e la loro peculiarità ed unicità, deve costituire il nostro tratto distintivo da qui al futuro prossimo.

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