Rosetta D’Amelio, consigliera regionale del Partito Democratico, unica irpina a sedere nelle fila delle opposizioni nei cinque anni di governo Caldoro, è stata ospite di Samuele Ciambriello durante la trasmissione radiofonica “Dentro i fatti” su Radio Club 91. In studio con il direttore, l’ex assessore regionale all’Urbanistica Marcello Taglialatela, oggi parlamentare di Fratelli d’Italia. Un botta e risposta tra i due, nel quale la dirigente democratica ha ribadito ancora una volta il giudizio di netta bocciatura del governatore uscente, reo di aver relegato ai margini della sua azione amministrativa temi cari alla D’Amelio. Poche battute anche per sottolineare il trattamento riservato alla provincia di Avellino dal presidente forzista, spesso assente su questioni cruciali per le aree interne, salvo redimersi nell’ultimo anno, in prossimità dell’avvio della nuova campagna elettorale.
Così se per la D’Amelio, Caldoro è stato “un ottimo ragioniere, molto abile nell’applicare tagli lineari colpendo servizi di primaria importanza come la mobilità e la sanità, ma senza mai rischiare mettendoci direttamente la faccia”, per Taglialatela è proprio nella sua capacità di tenere i conti che risiede la natura di buon amministratore del presidente campano.
A proposito di numeri, ne ha snocciolato qualcuno proprio l’ex assessore alle Politiche Sociali dell’ultimo quinquennio bassoliniano a Palazzo Santa Lucia. “Nei miei due anni di assessorato dedicammo al welfare oltre 120 milioni di euro, 50 dei quali per il reddito di cittadinanza. Oggi alle Politiche Sociali – ha attaccato la D’Amelio – sono destinati 17,5 milioni di euro che dovrebbero arrivare nelle casse regionali dal bollo auto, mentre la Campania si impoverisce. Credo che questo dato sia sufficiente a spiegare cosa intendo quando parlo di tagli operati con logiche ragionieristiche”. “Vorrei ricordare che Renzi ha proprio in questi giorni annunciato un taglio di 10 miliardi di euro ai trasferimenti agli enti locali. Mi pare evidente – ha risposto a tono Taglialatela – che se diminuiscono le risorse nazionali, inevitabilmente ne risentono gli enti e quindi la Regione”.
Ci sarà qualcosa di questi cinque anni di Caldoro da salvare? E’ stata la domanda del direttore Ciambriello alla consigliera democratica. “Quella sul turismo è una legge quadro piuttosto buona e che soprattutto mancava da troppo tempo – ha continuato la D’Amelio – ma penso anche a leggi approvate su mia iniziativa come quella sulle quote rosa dei cda, quella sul riutilizzo dei capannoni delle aree industriali Asi. Buone leggi, ma che mancano dei regolamenti attuativi, e di casi così ne potremmo elencare tanti in questi anni”.
Sicuramente non gradito alla consigliera PD, il disegno di riordino del servizio idrico, inserito tra le proteste nella seduta sul collegato alla Finanziaria in una delle ultime convocazioni del Consiglio. Una mossa denunciata da tempo dal Partito Democratico e messa a punto allo scopo di far passare, complice l’apposizione della fiducia, un provvedimento che aveva sollevato numerose critiche. “Era una proposta non condivisa, ancora di più da me in quanto irpina, perché accentrava tutti i poteri in materia di acque a Napoli, tagliando fuori dalla gestione i territori e quindi i sindaci di comuni come Caposele, Serino o Cassano che forniscono 5 milioni di persone tra Puglia e Campania” – ha puntualizzato la D’Amelio che si è battuta con i colleghi di partito perché venisse meno il numero legale evitando l’approvazione del testo incriminato. “Inoltre, la nuova perimetrazione prevedeva il trasferimento con la provincia di Napoli di 16 Comuni irpini che non rispettava la volontà della popolazione”.
Un punto di contatto tra Tagliatela e la consigliera PD alla fine lo ha trovato il direttore Ciambriello richiamando il tema dell’Alta Capacità Napoli-Bari. Entrambi gli ex assessori l’hanno definita un’opera fondamentale per lo sviluppo delle aree interne, una priorità possibile grazie a fondi Cipe. “E’ l’opera più importante degli ultimi 10 anni perché collegata al corridoio VIII”, il commento della D’Amelio. Un esempio di come su certe cose tra persone intelligenti sia possibile trovare un accordo, ha chiosato Ciambriello. “E Caldoro è una persona intelligente”, ha aggiunto pungente Taglialatela.