Negli studi di Radio Club 91, ai microfoni del Direttore Samuele Ciambiello, è stata ospite Angela Cortese, PD, candidata alle prossime elezioni Regionali con Vincenzo De Luca. In una lunga, complicata intervista, ha affrontato il tema scottante del recente disegno di legge del Governo Renzi sulla scuola, oltre che, ovviamente, dell’impegno del suo partito per la Campania.
Gentile dott.ssa Cortese, cominciamo la nostra intervista con la provocazione lanciata da Giuseppe Maisto, consigliere regionale della Giunta Caldoro. Maisto ha sottolineato l’intervento di Gianni Cuperlo, secondo cui, nel PD, esisterebbe un problema di doppia morale in quanto De Luca, candidato Presidente, condannato e quindi probabilmente sospeso dall’incarico, rischierebbe di non poter ricoprire il ruolo assegnatogli, ed invita, quindi, il suo partito a trovare una soluzione che non mini alla propria credibilità. Lei come risponde?
“Le dico che la persona meno indicata a parlare di doppia morale è proprio Giuseppe Maisto, dal momento che è stato eletto consigliere tra le fila del centro-sinistra e oggi è capogruppo dello schieramento opposto. Ad ogni modo, il problema De Luca resta, ma penso che il PD si sarebbe posto il quesito a priori e non dopo lo svolgimento di Primarie che hanno visto eleggere candidato della gente il Sindaco di Salerno. Abbiamo ascoltato anche il parere di autorevoli giuristi in merito.”
Cosa mi dice riguardo la legge regionale che imporrebbe ai Sindaci di dimettersi per potersi candidare in Regione? Pare ci siano degli escamotage per permettere al Consiglio Comunale di restare in vita.
“Non ero d’accordo con questa legge in partenza. Quest’ultima è stata fatta per evitare ai consiglieri uscenti del centro-destra di avere tra i piedi qualche Sindaco che avrebbe beneficiato di più voti. Credo che la legge andrebbe modificata per evitare di mettere in crisi i Comuni laddove un Sindaco decida di candidarsi, soprattutto se al secondo mandato. Penso che la legge dovrebbe favorire non limitare.”
Interviene, quindi, nel corso della trasmissione, Patrizia Perrone, docente, candidata al consiglio superiore della pubblica istruzione, per parlare di scuola.
La professoressa sostiene che “le forze politiche hanno abbandonato il concetto di “scuola giusta”, parlando, invece, di “scuola buona”, condizione che non risulta agli addetti ai lavori.”. Rivendicano “un’istruzione che non crei disparità, ma uguaglianza.”
Si schiera contro il disegno di legge a suo dire “anti-costituzionale, che lascia non pochi dubbi”, ricorda il prossimo sciopero dei sindacati previsto per il 5 maggio. “Ci sono precari che hanno diritto ad uscire da questa loro condizione. Hanno diritto ad un assunzione regolare” – Conclude Perrone – “Il grande assente in questo disegno di legge è l’alunno. Non va giù lo sgravo fiscale alle famiglie che scelgono la scuola paritaria a discapito dell’istruzione pubblica”.
Angela Cortese prova, quindi, a mettere ordine.
“Che la scuola vada arricchita, non c’è dubbio, ma non credo riformata. Non vedo nel disegno di legge una riforma della scuola, termine di cui si è molto abusato. A me dispiace che si organizzi uno sciopero di fronte ad un dibattito che si riapre dopo anni e anni di tagli. Non lo trovo giusto. Condivido le perplessità, ma se ne deve parlare. Certe mobilitazioni mi sembrano eccessive. Non ce ne sono state di così importanti nemmeno di fronte agli otto milioni di tagli alla scuola previsti dalla finanziaria.”
Cosa ne pensa, a fronte delle dichiarazioni di Erri De Luca, – conduce Ciambriello – che dice “mi piace De Magristris”, del Sindaco della città di Napoli?
Io sono della città, vivo Napoli quotidianamente e per questo sono preoccupata per le sue sorti. Dal Sindaco mi sarei aspettata di più: rispetto delle regole, più pulizia, l’orgoglio di essere una grande capitale. Invece, vedo una città sofferente. De Magistris è più un capo-popolo, si relaziona poco col Governo centrale, cosa che invece faceva, ad esempio, Bassolino, nonostante a Parlamento ci fosse Berlusconi. A dispetto di tante difficoltà, il suo impegno istituzionale non è mai venuto meno.
Si torna, nuovamente, al tema scottante del giorno: la scuola. Al telefono, Giovanni D’Anna, sindacalista, esprime la sua opinione sul disegno di legge, professori senza futuro e presidi “dittatori” – come li definisce Ciambriello -.
“Condivido ciò che sostiene Angela Cortese in merito al problema delle scuola paritarie. È importante avere concetti esatti, idee precise, per affrontare gli argomenti sul tavolo. Innanzitutto, trovo positivo che, dal 2008, il prossimo 5 maggio avrà luogo uno sciopero unitario. Tutte le categorie scuola, tutte le sigle sindacali sono compatte in tal senso. Francesca Puglisi, PD, invece si è schierata contro questa manifestazione perché, a suo dire, il decreto Renzi prevede la stabilizzazione di diversi precari, stanzia 100 mln per il merito, investe 40 mln per la formazione. Il problema vero, però, è come si intende stabilizzare il personale della scuola; come trattare chi si trova nelle graduatorie a esaurimento, chiuse nel 2007, mentre a fronte di 138.000 supplenze, 76.000 sono coperte da insegnati al di fuori delle graduatorie. Eppure questi docenti hanno lavorato per 36 mesi. Si programmi un piano pluriennale di assunzione.”
Risponde la consigliera Angela Cortese.
“Condivido ciò che sostiene D’Anna. Bisogna riformare il sistema di reclutamento. Se non tocchiamo questo tasto, continueremo a produrre precariato, cioè condizioni di difficoltà del lavoratore. Il precariato non è anticamera di immissione in ruolo.”
Chiude la corposa intervista, Carmela Ferrara, dirigente scolastico dell’istituto Don Geremia Piscopo di Arzano, la quale dichiara, a proposito del disegno di legge in oggetto, che “quest’ultimo possiede lati positivi ma anche tanti difetti. È un programma che coinvolge famiglie, insegnanti, dirigenti, parte dal basso. E ciò è positivo” – Afferma – “Il problema è giudicare una scuola, un lavoro del Dirigente senza dargli i mezzi adatti a compiere il suo delicato compito. Molti hanno paura del giudizio, del confronto, della continua valutazione. L’importante è che la scuola non lasci indietro nessuno.”