“Ancora una volta – afferma Vincenzo De Luca – il Tar Campania mi dà ragione, respingendo il ricorso dei 5 Stelle contro di me. Dunque, sono candidato legittimamente, verrò eletto legittimamente e governerò legittimamente“. Queste le parole usate dal Candidato Presidente del Partito Democratico alle prossime Regionali in Campania.
I giudici del collegio presieduto da Gabriele Nunziata hanno ritenuto, infatti, che una condanna non definitiva non potesse comportare l’esclusione, come era invece richiesto dalla candidata presidente del Movimento Cinque Stelle, Valeria Ciarambino. Il Movimento 5 Stelle dovrà, quindi, pagare tremila euro di spese legali a Vincenzo De Luca che si è così rivolto agli elettori pentastellati: “Mi permetto di rivolgere un appello anche agli elettori 5 Stelle perché non disperdano il loro voto inutilmente. Chiedo loro – conclude De Luca – di esprimere la voglia di rinnovamento, dando sostegno e forza alla mia battaglia contro la politica politicante, clientelare e deludente. Sarà un bene per il futuro della Campania“.
Una vittoria non così netta come potrebbe apparire. È, infatti, stato altresì definito che in caso di vittoria scatterà la sospensione del candidato (art. 8 del d.lgs. n. 235/2012, Legge Severino), la quale sospensione è però, a sua volta, da considerarsi provvisoria, essendo anch’essa legata a una condanna non definitiva.
“È ora di concentrarsi sui problemi concreti che interessano i cittadini. – ha tagliato corto Vincenzo De Luca, passando dalla difesa all’attacco – È ora di dire, con ancora più forza, che disastro sono stati i cinque anni di questo governo regionale che abbiamo alle spalle; che vergogna sono stati i 400 consulenti nominati direttamente dal presidente della Regione, togliendo 15 milioni di euro l’anno dal bilancio regionale, che noi intendiamo direttamente destinare ai disabili ed alle fasce deboli“.
Ed è A testa alta il nuovo slogan scelto per la campagna elettorale di Vincenzo De Luca, evoluzione di “Mai più ultimi”. Il messaggio, messo a punto nei giorni scorsi e presentato presso la sede di via Paolo Imbriani 33, nel cuore di Napoli, consiste in vari sotto-messaggi geografici e tematici: da “Napoli, a testa alta” a “Mamma, a testa alta”.
“Si tratta di un cambio di registro strategicamente importante – ha sottolineato Lorenzo Ravazzini, art director di Quorum, l’agenzia di comunicazione politica che affianca la squadra di De Luca in quest’ultimo mese di campagna – che porta al centro del messaggio della campagna di Vincenzo De Luca la gente comune della Campania: mamme, nonni, artigiani, studenti che, ‘a testa alta’, sentono l’orgoglio della propria terra ma anche la voglia di cambiamento”.
“La prima fase della campagna – spiega Mario De Rosa, responsabile della comunicazione sin dai tempi delle primarie – è stata contraddistinta dal contatto e dal dialogo quotidiano con i cittadini campani, che hanno contribuito attivamente al cambiamento. Attraverso l’incubatore di idee #CambiareOra ed i canali social di De Luca, abbiamo raccolto proposte e spunti critici dai cittadini di qualsiasi schieramento, per poi trasformarli in progetti concreti per il programma di Vincenzo De Luca”.
Nel frattempo, un’altra polemica impazza ormai sul web, ed è quella relativa ai candidati presenti nelle liste d’appoggio a Vincenzo De Luca: inquisiti, indagati, ex cosentiniani e prestanome dei casalesi, tant’è che lo scrittore Roberto Saviano ha espressamente dichiarato: “Il sistema Gomorra sostiene De Luca”. Probabilmente, proprio in risposta a questo dardo velenoso, il candidato presidente sfilerà accompagnato da tutti i candidati delle liste a lui collegate, domenica 10 maggio, alle ore 10.00, per tutto il centro storico della città, da corso Trieste (sito del Comitato Pro De Luca) al Teatro Comunale in via Mazzini, passando per piazza Margherita. Un’accoglienza calorosa gli sarà sicuramente riservata da Campania in Rete, il progetto politico che mette insieme Api, Cdu e Autonomia Sud.