Riceviamo e pubblichiamo un articolo scritto dall’esponente del partito democratico (Pd), la deputata Valeria Valente. La piddina, riflettendo sull’annosa questione delle aziende campane, Finmeccanica e Alenia, ha denunciato la “puntualità” elettorale dell’interesse politico, chiarendo la posizione del partito democratico, cosa è stato fatto e quali sono le intenzioni prossime.
“Ad occupare spazio nel dibattito politico e pubblico in queste ultime settimane è stata anche la questione Finmeccanica e Alenia Capodichino. Commenti e articoli di fondo, in particolare, sono stati dedicati alla cessione dello stabilimento napoletano ad Atitech. Bene, al di là della tempestività di questi interventi (sarebbe stato bello se tutto questo interesse ci fosse già stato mesi fa, ad agosto dell’anno scorso, quando eravamo in pochi a sgolarci per chiedere a Regione e Governo di fare qualcosa, e non oggi, con le elezioni regionali alle porte) se da un lato l’attenzione sulla vicenda è positiva dall’altro non posso non pensare che sia inutile, dannoso e fuorviante porre la questione nei termini cessione = danno / mantenimento = salvezza. Certo, in vista delle regionali questo può permettere a qualcuno di racimolare un po’ di voti ma, come tutte le volte in cui si rifiuta il dialogo, non consente di ottenere risultati concreti, per le aziende e i lavoratori. Faccio un esempio: noi non abbiamo mai interloquito con Governo e Finmeccanica ponendo paletti o aut aut, semplicemente abbiamo chiesto al nuovo management chiarezza e certezze sulla natura e la quantità degli investimenti previsti dal nuovo piano industriale per gli stabilimenti napoletani e campani del gruppo e l’impegno del Governo a vigilare non solo sulla salvaguardia ora delle eccellenze e dei livelli occupazionali ma anche sul piano di sviluppo per assicurare un futuro stabile e produttivo a queste aziende. Grazie a questa interlocuzione abbiamo per adesso evitato che si avviasse, ad esempio, la dismissione della partecipazione in MBDA e si è riusciti a far valutare che qualunque disegno sulla riorganizzazione dei due siti Selex (Giugliano e Fusaro) non debba in alcun modo tradursi in un ridimensionamento del personale interessato e soprattutto della prospettiva di sviluppo futuro di questo settore. Non è molto? Ok, ma non è nemmeno poco e credo potrebbe essere molto, molto di più se invece di andare ognuno per conto proprio ci si mettesse tutti insieme a remare nella stessa direzione. In riferimento ad Alenia, infatti, il punto non è se il ramo d’azienda viene ceduto o meno ma qual è il progetto di sviluppo per il comparto aeronautico locale che sta dietro l’offerta dell’acquirente. Ecco, è su questa “NewCo”, specializzata nelle manutenzioni aeronautiche, che tutti noi vorremmo essere tranquillizzati conoscendo e valutando in primis i dettagli del business plan approvato dai vari management coinvolti (Atitech, Ethiad, Finmccanica/Alenia Aermacchi) e cercando di capire quali sono i volumi di produzione e i ritorni economici stimati. Questo, credo, è l’atteggiamento più proficuo se la vera sfida che vogliamo vincere non è quella del consenso elettorale ma il rilancio di un settore importante come quello aeronautico nel quadro più complesso della riorganizzazione industriale del gruppo”.