Cultura

Neapolitan Shakespeare, 17 sonetti nella “lengua napulitana”

Di primogenitura italiana, il sonetto è una forma di poesia composto da 14 versi.

L’origine del termine sonetto è da attribuire al termine provenzale “sonet”, (suono, melodia, usato di solito per definire il testo di una canzone).

Il sonetto fu importato in Inghilterra durante il regno di Enrico VIII da un gruppo di poeti di corte che avevano come modello il Canzoniere di Petrarca. Qui cambiò la forma e la struttura metrica del sonetto petrarchesco creando quello che sarà chiamato “Elizabethan sonnet” (sonetto elisabettiano) o anche “Shakespearean sonnet”.

Scritti probabilmente fra il 1595 e i primi anni del 1600, i “Sonnets” di Shakespeare sono pubblicati nel 1609. La raccolta conta 154 sonetti divisi in 2 parti: la prima parte, fino al sonetto 126, è dedicata al “Fair youth“, un giovane di grandi virtù e di bell’aspetto che funge da perno attorno al quale l’intera raccolta si muove. I restanti sonetti sono invece dedicati alla “Dark lady“, una figura che incarna l’esatto opposto dell’ideale petrarchesco di donna (l’ideale di bellezza classico e medievale, la donna-angelo) al quale tutte le raccolte di sonetti scritte fino ad allora si ispiravano.

I Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei grandi vertici della letteratura d’amore di tutti i tempi, rappresentano anche un momento centrale della produzione letteraria del grande drammaturgo inglese.

Traduzioni accuratissime furono quelle di Ungaretti, Montale e di Alberto Rossi con Giorgio Melchiori.

gianni sonettiA distanza di oltre 400 anni il fascino è rimasto inalterato, fino ai giorni nostri con un’operazione mai tentata o effettuata prima: la trasposizione di tale capolavoro nella lingua e nella tradizione di Napoli e della sua grande cultura, servendosi di musica e canto in un percorso che racchiude tutte le esperienze nel linguaggio partenopeo accumulate da Gianni Lamagna in tanti anni di ricerca.

“Si toccheranno corde stilistiche vicine a Basile e Di Giacomo ma anche quelle quotidiane del gergo dei quartieri popolari, con una contaminazione musicale che abbraccerà anch’essa i generi più disparati: dalla villanella alla canzone napoletana, dalla musica del ‘700 al pop, dalla musica popolare a quella d’autore fino ad arrivare alla grande tradizione europea. Una fusione moderna di stili linguistici e musicali che si abbinano alla poliedrica varietà dei versi di Shakespeare: è questo il concerto armonizzato dai diciassette17 sonetti tradotti, musicati e cantati in napoletano da Gianni Lamagna” (dalla recensione di Tonio Logoluso, Attore, regista e drammaturgo, Teatro delle onde).

Troveremo l’Arte (Sonetti 55 – 76 – 128 – 23 – 18 – 136), l’Amicizia (17 – 90 – 29 – 91 – 141 – 116) ed infine l’Amore (3 – 64 – 27 – 111 – 66), con i brani disposti in scaletta del disco per argomento, in modo da accompagnare l’ascoltatore in un sentiero armonioso, come i grandi versi di Shakespeare.

Tredici sonetti sono stati musicati dallo stesso Lamagna, i restanti da Nico Arcieri, pianista e compositore pugliese; Piera Lombardi, cantante e musicista cilentana; Giosi Cincotti, pianista e compositore salernitano; Paolo Raffone, musicista e compositore napoletano nonché arrangiatore e concertatore del progetto.

Neapolitan Shakespeare rende omaggio alla Bellezza, alla grande Arte, al sommo William, alla Musica senza confini e alla Napoli che rinnova la sua grande tradizione linguistica e musicale nel nome del più straordinario poeta-drammaturgo mai esistito.

L’uscita è prevista per fine maggio nei punti vendita, e on line, su etichetta Europhone Records & Entertainment. La produzione è “di Musica in Musica”, arrangiamenti di Paolo Raffone, le illustrazioni di Paolo La Motta.

Qui possiamo ascoltare qualche breve promo di Neapolitan Shakespeare per gentile concessione del Maestro Gianni Lamagna:

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