La battaglia per vincere le prossime regionali in Campania è iniziata. Protagonisti indiscussi, nonostante ci siano anche altri candidati, sono sicuramente Vincenzo De Luca per il PD e Stefano Caldoro per Forza Italia. Lo scontro tra l’ex sindaco di Salerno e il governatore uscente, man mano che ci si avvicina alla data del 31 maggio, giorno in cui si voterà, diventa sempre più duro. La battaglia ha trovato il suo scenario principale nelle pagine di Facebook dei due candidati. De Luca e Caldoro, da quando hanno iniziato la campagna elettorale, infatti, giorno dopo giorno, si attaccano a suon di post, quasi come se il Social Network, fosse diventato quell’antica agorà, in cui anticamente, si svolgevano i dibattiti politici.
Due profili diversi, due partiti opposti, De Luca e Caldoro sfoggiano entrambi i loro programmi, che seppur diversi, fondamentalmente hanno lo stesso comun denominatore, la ripartenza della Regione Campania. Ripartenza su cui entrambi insisitono a gran voce, De Luca attraverso il suo slogan “Cambiare ora, mai più ultimi” e Caldoro con il suo “Finalmente il futuro”.
Come ogni programma elettorale, che si rispetti, anche quelli dei due candidati campani, si articolano su più punti fondamentali. Quello di De Luca, si muove su più settori, che sono: lavoro, sanità, burocrazia zero, miglioramento ambientale, trasporti e reti, scuola- università e ricerca, sicurezza e politiche sociali, industria-agricoltura e innovazione, cultura e turismo e, risorse e territorio. Caldoro, invece, ha scelto di concentrarsi su sanità, lavoro, cantieri e innovazioni, elencando quanto già è stato fatto dal suo governo e quanto ancora si potrà fare.
Programmi che non sono poi così distanti. Programmi, che sono ormai recitati a ripetizione, nei diversi comizi elettorali degli ultimi giorni, a cui partecipano i due protagonisti e i loro sostenitori. De Luca cercando di far leva sulla necessità di cambiamento, di cui ha bisogno la Campania e Caldoro, sottolineando l’importanza della continuità al lavoro, da lui iniziato cinque anni fa. Quando a entrambi gli si domanda, i punti principali da cui iniziare, nel caso in cui fossero eletti dopo il 31 maggio, De Luca risponde: «Smaltimento delle eco-balle, accelerazione dei pagamenti ai fornitori e alle imprese, incremento della banda larga, videosorveglianza diffusa per la sicurezza, piano per la viabilità e il riassetto idrogeologico, riorganizzazione del trasporto pubblico, fondo di rotazione a sostegno dei progetti europei degli Enti Locali, revisione dei tetti di spesa in sanità, legge sulla montagna. Una grossa attenzione sarà rivolta al tema ambientale, con l’incremento della differenziata e la realizzazione degli impianti di compostaggio, non c’è più bisogno di alcun termovalorizzatore in Campania. Sul problema della Terra dei Fuochi ci sto mettendo la faccia, bonificheremo integralmente l’area in pochi mesi».
E Caldoro, invece: «Idee concrete e coperture per le famiglie in disagio e le imprese. Il reddito di cittadinanza non ha portato bene, guardiamo allora al modello tedesco e ci rivolgiamo a una platea di 100 mila persone. La misura prevede una copertura di 500 milioni a valere sul Fondo sociale europeo, è biennale e sarà destinata alle famiglie, alle donne campane, alle casalinghe, a chi vive situazioni di disagio. La seconda proposta è quella dell’Irap di compensazione. E’ rivolta alle imprese che assumeranno giovani. Il finanziamento è di 500 milioni in tre anni e andrebbe a creare lavoro per 30 mila ragazzi e formazione per 300 mila giovani. Ci sono i fondi della programmazione 2014-2020 e queste misure possono partire entro il 2015. Sono misure che hanno coperture concrete e se non sono state fatte prima è solo perché la vecchia programmazione 2007-2013 era già partita».
Il periodo della campagna elettorale è spesso definito il momento delle false promesse, momento in cui un candidato “direbbe qualsiasi cosa pur di essere eletto”. E, come ovvio, che sia i due candidati campani De Luca e Caldoro, in quest’ultimo round, ancor più che all’inizio, cercano consensi, assicurando che il proprio programma sia migliore dell’altro. Senza voler valutare qui, quali siano le proposte più valide, resta da sperare soltanto, che tutte queste promesse, non restino tali e, dopo le elezioni, chiunque sia il vincitore, si tramutino in azioni.