Nella suggestiva location dell’Aula Bonazzi, del conservatorio Nicola Sala di Benevento, è stato presentato il libro di Claudio Ansanelli, “Sashimi Pizza”, edito da Homo Scrivens, seconda produzione dello scrittore napoletano. Un viaggio interessante, dove cibo, arte e tango, si coniugano alla perfezione. Protagonista del romanzo, è Vincenzo Sorrentino, un maestro di tango nato a Buenos Aires ma cresciuto a Napoli, dove vive. Silvia è sua figlia, che sta per compiere diciotto anni e che è nata e vive a Roma. I due, quasi non si conoscono, non si sono mai frequentati e forse nemmeno si vogliono bene. Farebbero volentieri a meno l’uno dell’altra ma, loro malgrado, finiscono con il vivere sotto lo stesso tetto. Attorniato da una serie di bizzarri personaggi, tutti intenzionati ad incidere sulla loro esistenza, Vincenzo e Silvia faranno di tutto per ignorarsi a vicenda e per condurre la propria esistenza infelice e solitaria, seguendo percorsi diversi ed apparentemente inconciliabili, fino a quando dovranno per forza di cose imparare a convivere. Un romanzo interessante e ricco di colpi di scena, che si presta ad una piacevole lettura. Una presentazione sui generis, quella del libro di Ansanelli, dove i presenti hanno potuto ammirare passi di tango messi in mostra da due ballerini professionisti, accompagnati dal “Quarter Sax” del Conservatorio, ed hanno ascoltato passi del romanzo, sapientemente interpretati da Ida Parrella. “Il titolo del libro, – ha esordito Ansanelli – , nasce da un’idea che fondamentalmente due prodotti, due piatti antitetici, non possono andare insieme. Il sashimi, che rappresenta un piatto esotico e rappresenta il Giappone, e la pizza che rappresenta un piatto nazionale, ma che fondamentalmente, puoi trovare dal ristoratore sotto casa. In realtà, però, “Sashimi Pizza”, è molto di più. Non è un ossimoro ma è una sorta di antinomia tra Oriente ed Occidente”. Il tango, costituisce poi un elemento fondamentale del romanzo e nel romanzo. “Il tango è una sorta di contraddizione presente nel romanzo – ha proseguito Ansanelli. Il protagonista del romanzo, dapprima tanghero e poi maestro di tango, potrebbe dare l’idea che sia un tipo appassionato e che viva al massimo la sua vita. In realtà, fa l’esatto contrario. Insegna tango ma non riesce a trasmettere la passione che una danza come il tango richiede. Un’altra contraddizione, dunque, che fa del libro un romanzo particolare”.