Officina delle idee

ANALISI DEL VOTO REGIONALE VISTO DA UN SEGRETARIO DI CIRCOLO PD

Caro democratico,

Mi sembra utile a qualche giorno dalle regionali fare un’analisi spassionata del risultato.

Infatti quando si pensa da soli o nelle proprie cerchie di conoscenze, come a tutti noi capita – in assenza di luoghi di discussione e dibattito – si potrebbe anche esprimere pensieri fuori contesto.
Quindi mi pare urgente per tutti e per amore dell’idea del partito che mi appassiona – il partito comunità – esprimerti il mio pensiero per fecondarlo con il tuo..
È evidente che la vittoria di De Luca per pochi voti in provincia ha molti padri, visto che tutti con 76 voti di scarto si possono sentire determinanti con valutazioni diverse.

Oggi tuttavia a me interessa analizzare il risultato dei democratici, discutendone con la consueta disponibilità a cambiare idea se del caso.

Se da un lato è vero che il PD resta ancora il primo partito del Sannio (24%) e consegue il risultato più alto in Campania, è anche vero che la scomposizione del suo voto ci restituisce una immagine  fragile e non compatta. Del resto perdiamo in termini assoluti quasi 8000 voti rispetto al 2010 e quasi 18.000 rispetto allo scorso anno. Anche quel 4% (circa 5000 voti) che ci pone sopra la media regionale del PD richiederebbe una riflessione attenta di cui non v’è traccia dopo i ripetuti festeggiamenti della parte maggioritaria dei democratici di questi giorni.

Sappiamo bene come si è svolta la campagna elettorale nel Sannio. Un partito assente ed afono, schiacciato su una sola candidatura.Senza programmi, se non quelli dei candidati. Riunioni di segreteria deserte, iniziative prima proposte e poi misteriosamente abortite. Una segretaria “unitaria” e nominata, in sostanza a servizio di una fazione, seppur maggioritaria, che non può oggi assolutamente “pretendere” di parlare per tutti dopo il dis-equilibro determinatosi in occasione di queste regionali.

Molti nel PD sannita vivono con fastidio oggi gli appelli all’unità – non perchè non vogliano la compattezza, ma perchè ne sentono tutta la vacuità se declinata in maniera verticistica come accade ormai da troppo tempo.

Troppe prefiche in giro, troppi schieramenti interessati ai propri percorsi personali e troppe ipocrisieIl mito dell’unità del partito è diventato per tanti e troppi il comodo alibi per sentirsi migliori e dalla parte vincente. Un comodo modo per sentirsi vincitori, mentre la barca affonda. Anche io al congresso del 2013 sono caduto  in quest’inganno, rinunciando forse troppo presto a battermi per un PD diverso.

Il mio giudizio dopo due anni di Segreteria, senza ipocrisie ed infingimenti, lo pongo davanti a tutti con semplicità ed è diametralmente opposto alla attuale maggioranza (?) del partito: 

questa segreteria non ha colto i suoi obiettivi politici – se mai ve ne sono stati-, cogliendo invece solo obiettivi personali e di cordata.

Ho sbagliato a sostenerla nel 2013, perché alla prova dei fatti non ha meritato la mia apertura di credito.

Di certo questo tipo di impostazione “unitaria” – “questa unitarierà”- ha portato M5S ad insidiarci in provincia (il dato più alto in Campania di M5S è nel Sannio e dimostra che non li abbiamo contenuti) e a surclassarci in città, dove l’ostentata noncuranza del disagio di parte dei democratici (i cd lealisti) ha creato una situazione imbarazzante per il PD, sotto di 7 punti percentuali. Anche il  dato di preferenze dei grillini in città del resto dovrebbe destare preoccupazione.

A cosa è servito allora essere uniti?!

Non sentite il  fiato sul collo del voto di protesta e dell’astensionismo, non ostante le tante amministrazioni e le tante posizioni di potere acquisite ai democratici?!

Abbiamo in provincia la forza della vecchia Dc senza averne la capacità mobilitante. Quanto è vera l’analisi di Roberto Costanzo sul mattino di qualche giorno fa!

Ci sveglieremo  solo quando apparirà un Della Ragione (sindaco 28enne di Bacoli) oppure una Capuozzo (sindaco di Quarto) anche nel Sannio?!

La verità è che il successo nel sannio dei grillini (20%!!!), il quasi pareggio di Forza Italia (22%) è figlio di un modo di fare politica vecchio e logoro che purtroppo appartiene a tanti e troppi democratici. Anche giovani putroppo.

Vorrei tanto spingervi a riflettere!

Diamoci una smossa. Il PD nel Sannio ha bisogno di una forte e credibile sterzata alternativa imperniata su due valori: partecipazione politica trasparente ed attenzione al territorio ed alle sue risorse ambientali. 

A questo punto sarebbe naturale in un partito vero e libero che si convochino i circoli, la direzione e l’assemble provinciale per discuterne, anche in vista del prossimo ricambio dei vertici ma già in precedenza queste richieste garbate sono state disattese giudicandole “incaute”. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire e, se è vero che la tolleranza è per alcuni un esercizio laico, è anche vero che la pazienza è una virtù cristiana che in politica paga se operosa.

Aspetto allora operosamente, senza stare per questo nel posto che mi si vorrebbe assegnare… ma di certo non accetterò più discorsi unitari “imposti” .

come dimostra l’avanzata grillina nel Sannio , non servono al partito, ma solo a percorsi personali

A presto

Diego Ruggiero, segretario PD Airola

 

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