«Ho sconvocato il consiglio regionale in attesa di riconvocarlo dopo aver approfondito il fatto nuovo che è intercorso e cioè il decreto della presidenza del consiglio che sospende il presidente eletto, per il quale si richiede un approfondimento». Così Rosetta D’Amelio, il Presidente del Consiglio Regionale facente funzione, lo scorso 28 giugno ha dato comunicazione che il lunedì seguente non ci sarebbe stato il Consiglio Regionale, previsto per quella data. Il consigliere del PD ha spiegato che tra gli argomenti che si sarebbero dovuti trattare durante il primo consiglio, c’era la comunicazione del neogovernatore De Luca riguardo al programma per la Campania. Neogovernatore che però in questo momento è sospeso.
La mancata convocazione del primo consiglio regionale non ha tardato a creare una scia di polemiche. Il giorno seguente alla comunicazione della D’Amelio, il M5S ha manifestato fuori la sede del consiglio, al Centro Direzionale di Napoli, reclamando a gran voce le dimissioni di De Luca, ritenendo assurda la situazione in cui versa la Campania. I grillini hanno anche presentato ricorso al Tar della Campania, chiedendo l’immediata convocazione del Consiglio Regionale. Ha spiegato il capogruppo Valeria Ciarambino: «E’inammissibile che il Consiglio si pieghi alle vicende giudiziarie di Vincenzo De Luca. La Campania non può aspettare, a un mese dalle elezioni, siamo ostaggio dei guai giudiziari e dell’arroganza, chiediamo il rispetto della legge e il ritorno immediato alle urne. L’impossibilità d’insediamento e funzionamento degli organi regionali comporta infatti ex lege, lo scioglimento del Consiglio».
Intanto Vincenzo De Luca sta procedendo a regolare la sua intricata situazione giudiziaria. Dopo aver presentato un primo ricorso al Tribunale ordinario di Napoli contro la sua sospensione, ha preferito farne anche un secondo urgente ex articolo 700, con cui gli avvocati del neogovernatore chiedono di sospendere la sanzione. Si prevede, dunque, che la decisione del Tribunale arrivi in tempi strettissimi. Il neogovernatore ai microfoni di Radio Kiss Kiss si è detto sereno: «Siamo sereni e tranquilli, continuiamo a lavorare in maniera informale per i campani, siamo convinti di concludere questa fase in tempi rapidi. Non aggiungiamo altro per rispetto dei magistrati». Se da una parte c’è un De Luca tranquillo e certo che tutto si risolverà presto, dall’altra troviamo un’opposizione sempre più agguerrita. Alle critiche del M5S sono seguite anche quelle dei capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, che hanno anche minacciato un ricorso al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Assistiamo in queste ore a una Campania paralizzata, le sorti di sei milioni di cittadini sono sacrificate a un’inaccettabile logica di potere. Renzi nomini un commissario che possa consentire alla regione di essere governata».
E la situazione per il momento sembra essere al quanto incerta. A ciò si aggiunge la comunicazione dall’ex ufficio di gabinetto di Stefano Caldoro, ex governatore, riguardante il bilancio della Regione Campania, che blocca i suoi impegni di spesa al 30 giugno, perché l’approvazione deve essere esclusivamente del governatore. «E’necessario- aggiungono- che sia nominato un commissario ad acta per evitare il rischio della paralisi delle attività». Sebbene le sorti di Vincenzo De Luca non sono ancora certe, il Consiglio Regionale deve essere comunque convocato, rispettando i tempi dettati dalla legge. Per questo motivo la convocazione non può e non deve andare oltre il 12 luglio, pare infatti, che la data fissata sarà quella del 9. Adesso, in molti, si augurano che il giudice decida prima di quel giorno, cosicché anche il neogovernatore De Luca potrà presidiarlo. Soltanto l’evoluzione dei fatti potrà dirci che ne sarà di questo “caos campano”.