Napoli, una città che troppo spesso è vittima del suo stesso fascino. Una città che nasconde mille potenzialità, ignorate dai più. Una città in cui la manutenzione vacilla ai danni di quell’immenso patrimonio che lei stessa offre. Ed è proprio in questo scenario che troviamo alcune iniziative che meritano di essere premiate. Una di queste è sicuramente quella dell’associazione culturale Artèteka e del Kestè, locale del centro storico, luogo d’incontri, mostre e concerti, antistante alla sede dell’Università L’Orientale, in largo San Giovanni Maggiore. In collaborazione con ASIA, Napoli servizi e la Municipalità, hanno organizzato un sistema per riqualificare il vicolo San Giovanni Maggiore Pignatelli, che garantisce una pulizia della strada cinque volte a settimana. Due volte sarà compito dell’ASIA, i restanti quattro invece, se ne occuperà “un assistente di piazza”, un residente della zona, che sarà retribuito grazie a una colletta di alcuni residenti e dei commercianti. La collaborazione della Municipalità è stata fondamentale, poiché ha messo a disposizione dei residenti una bocchetta per attaccare l’idrante e rendere più semplice la pulizia dell’intera area.
Insomma un’iniziativa che ridarà dignità e pulizia a una zona, che rischiava di essere abbandonata nel totale degrado. Il proprietario del Kestè, Fabrizio Caliendo, ha spiegato che la volontà è creare una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, dove esporre le opere che i cittadini vogliono offrire.
Insomma siamo dinanzi a ciò che possiamo definire una vera e propria riqualificazione del territorio che parte dal basso. Che parte dall’iniziativa di chi ama la propria città e il quartiere in cui vive. Che parte da cittadini e commercianti, che davanti ai limiti dell’amministrazione cittadina, che non riesce a garantire una pulizia maggiore, hanno deciso di rimboccarsi le maniche. Amministrazione che però si è impegnata a coprire due turni settimanali e una volta al mese si occuperà anche di disinfettare il vicolo. Così dove il servizio d’igiene ambientale della città non riesce ad arrivare, ci pensano i cittadini. Sebbene questo tipo di gestione si scontri con l’idea di una città, la cui amministrazione “dovrebbe” riuscire a garantire alcuni servizi fondamentali, è comunque un esempio, che se seguito da altri, potrebbe restituire quel decoro che molte zone hanno perso. Il lavoro non dovrebbe essere tutto a carico dei cittadini, ma una sinergia tra amministrazione e residenti porterebbe senz’altro essere un buon punto d’inizio per quella riqualificazione del territorio tanto attesa. E questa iniziativa sicuramente ce lo insegna.