Abbiamo raccolto l’opinione di Salvatore Salzano, responsabile Forum e Sviluppo delle Attività Produttive del PD di Napoli, circa l’operato e le scelte di Vincenzo De Luca e la situazione del comune di Napoli, dove le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, non sono poi così lontane. Ecco il suo pensiero.
“In Campania per tutta la campagna elettorale non si è fatto che discutere della “Legge Severino”.
Giorni passati a scrivere e riscrivere comunicati stampa da chi fosse a favore per la sospensione e chi invece optava per la governabilità. De Luca ha vinto le elezioni, confrontandosi con interi pezzi di territori che aspettavano delle proposte alternative a caldoro e a semplici articoli di giornali. Il nuovo Presidente ha varato la giunta.
Molti dicono che questa giunta non è politica perché non è rappresentata da dirigenti di partito o eletti. A mio avviso invece lo è. De Luca ha preso il meglio per attuare il suo programma di alternativa per cinque anni con il quale ha vinto. Avete capito bene, il suo programma.
Oggi ci si lamenta che il PD deve ripartire dalle periferie e che il segretario nazionale deve fare delle scelte politiche e nette.
Qui la domanda sorge spontanea: a cosa servono le segreterie provinciali e/o locali se poi dobbiamo chiedere un aiuto al segretario nazionale? Ecco questa è la contraddizione che lo stesso De Luca ha capito.
Bisogna assumersi la responsabilità di prendere le decisioni e poi difenderle, farle crescere mettendo in conto anche le critiche, altrimenti si resta fermi. Questa volta il mezzogiorno è a guida del centro sinistra in tutte le regioni. Inoltre nel 2016 ci saranno elezioni in grandi città tra le quali Napoli.
Napoli è una città bellissima, con luci ed ombre. Napoli vive la politica da sempre, con luci ed ombre. Il PD è opposizione in città, con luci ed ombre. Ecco, Napoli è una città nelle Città.
Il PD dovrà fare i conti con tutti, compreso il populismo arancione che si è modificato in populismo grillino. Si, perché a Napoli il M5S è il primo partito. Cosa fare? Forse capire che il tempo dei tavoli permanenti è finito e tentare di ricucire il rapporto tra i cittadini e le istituzioni.
Su questo, il Presidente del Consiglio deve aiutarci : 11 mesi e il Commissario per Bagnoli non c’è, per venerdi aspettiamo il nome dopo l’ ennesimo annuncio. Magari qualche domanda sullo sblocca Italia potremmo farcela?
Avere il comune di Napoli defilato e non avere chiarezza sull’ ingresso di eventuali privati per il recupero dell’area fa bene o fa male? Mesi e mesi a discutere di chi deve essere il nuovo presidente dell’autorità portuale di Napoli e nel frattempo a rischio ci sono i lavoratori e lo sviluppo di tutto il mezzogiorno.
Intere aree senza una prospettiva per scelte dei governi a gestione Berlusconi ,i quali hanno prosciugato il tessuto produttivo e sociale di quartieri con una storia imprenditoriale stupenda.
Quindi? Serve coraggio , orgoglio e tanta umiltà“.