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IL PUNTO DA DIMARO

La prima tre giorni di ritiro nell’accogliente Val di Sole ha messo subito in evidenza quali saranno i punti su cui Sarri concentrerà maggiormente il suo lavoro. La fase difensiva, tanto bistrattata dal predecessore Benítez, è la necessità primaria. Il nuovo tecnico lo sa bene che è stato l’handicap degli azzurri, l’hanno scorso il suo Empoli ha segnato al Napoli ben sei reti in due partite. Così a Dimaro ogni seduta di allenamento inizia con il perfezionamento dei movimenti difensivi. Nulla può essere lasciato al caso, e per studiare i vari deficit, il tecnico toscano usa una telecamera di ultima generazione. Un drone si leva al cielo e registra i movimenti dei difensori. Qualche difficoltà iniziale è stata evidente per i terzini Ghoulam e Strinic che la scorsa stagione hanno percorso la fascia sinistra dal centrocampo in su, praticamente quasi solo per offendere e raramente per coprire.
Novità anche per quanto riguarda la fase di impostazione e il modulo, considerando che Higuain e Zuniga ancora devono raggiungere la squadra per la Copa America. Il modulo di partenza sembrerebbe il 4-3-1-2 con Valdifiori o Jorginho, clamorosamente rigenerato, nel vertice basso del centrocampo, Hamsik o De Guzman sulla sinistra e, in attesa che si sblocchi la trattativa con Allan, Inler o Lopez a destra. In molti schemi provati sul campo di Carciato, i tre centrocampisti salgono, alterando il modulo in un più offensivo 4-3-3.
Per il momento sembra essere solo Insigne, per caratteristiche tecniche, a ricoprire il ruolo di trequartista, nonostante in qualche occasione sia stato provato anche Gabbiadini. Mertens è stato schierato, invece, sia come prima punta che come seconda alle spalle di Zapata.
La componente fondamentale, però, è l’entusiasmo e il senso d’appartenenza. Ne hanno da vendere Reina, Mertens e Insigne che si divertono a scatenare i tifosi. Ne ha da vendere De Laurentiis che durante la presentazione della prima maglia della prossima stagione ha promesso “quest’anno sarà sudata, vogliamo vincere tutti” e poi con Sarri a scatenarsi sulle grida dei tifosi che hanno intonato “chi non salta bianconero è”.

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