Venerdì scorso si è tenuta a Napoli la proiezione del film di Sabina Guzzanti “La Trattativa”. Il film-documentario, uscito nel 2014, ha come tema centrale la trattativa Stato-Mafia. Tema di grande importanza, che rivela tutti i particolari delle negoziazioni avvenute tra lo Stato e Cosa Nostra. La visione del film, organizzata dal sindaco Luigi De Magistris, si è tenuta nella nuovissima Piazza Municipio, dove per l’occasione era stato installato un mega proiettore, con un palco per la discussione con i relatori presenti. Per discutere del film dopo la visione c’erano lo scrittore Maurizio De Giovanni, il giornalista Marco Travaglio, Salvatore Borsellino via skype, Sabina Guzzanti e Luigi De Magistris.
Fin qui, non c’è nulla da dire, una serata estiva incentrata sul tema della legalità. Un’iniziativa per sensibilizzare e informare su un tema, troppo spesso ignorato. La polemica, però, è sorta subito dopo la proiezione, quando si è appreso che il Comune di Napoli, per organizzare questa manifestazione ha speso 21.960 euro. Come si legge dalla determina n9 del 19 Giugno in questa spesa sono compresi: il noleggio del film, del proiettore digitale dell’impianto audio, i servigi di due tecnici, l’allestimento della pedana, le spese per il viaggio degli ospiti e il gettone di presenza richiesto dalla Guzzanti, pari a 500 euro. A far storcere il naso in tutta questa vicenda, ci sono più elementi. Prima tra tutti l’assegnazione dell’appalto alla società “Ravi Class Eventi”, senza alcuna gara, dalla determina si legge che a causa dei tempi stretti, si è scelto di procedere con l’assegnazione diretta. Altra polemica è il gettone “preteso” dalla Guzzanti, che oltre la visibilità ottenuta dall’iniziativa, ha voluto anche un piccolo rimborso. Una scelta che ha fatto molto discutere. Molti, inoltre, criticano che per un singolo evento sia stata spesa una cifra, che si sarebbe potuta indirizzare altrove.
A rispondere alle polemiche, però, ci ha pensato l’Assessore alla Cultura, Nino Daniele: «La somma utilizzata fa parte di risorse destinate a progetti sulla legalità, non avremmo potuto spendere quei soldi in altro modo». Ha poi voluto rassicurare tutti coloro che avrebbero preferito che quei soldi fossero utilizzati per finanziare la rassegna cinematografica estiva “Accordi e Dissaccordi”, la cui partenza, negli ultimi giorni, sembrava fosse a rischio: «Siamo a completa disposizione per aiutare gli organizzatori e anche quest’anno concederemo in maniera gratuita l’utilizzo del Parco del Poggio, le sedie e il servizio di guardiania, siamo certi che l’organizzazione ci rassicurerà nei prossimi giorni sull’effettivo svolgimento della rassegna».
La questione, allora, non riguarderebbe “Accordi e Disaccordi” ma ben altro. Se quei soldi dovevano essere impegnati solo per progetti sulla legalità, perché scegliere di destinarli a un unico evento? Perché non si è pensato di coinvolgere i giovani napoletani in qualcosa di più ampio e concreto, anziché organizzare la proiezione di un solo film? Perchè non organizzare una rassegna cinematografica più ampia, coinvolgendo soprattuttoi ragazzi? Sembrerebbe che anche questa volta si sia voluto badare più a una ridondanza mediatica che al fine ultimo: sensibilizzare e educare alla legalità. Sbaglia allora chi accusa De Magistris di essere un sindaco attento più ai grandi eventi che ai problemi concreti? Il tema della legalità si potrebbe prestare a innumerevoli iniziative. A voi la risposta.