È stata presentata ieri, durante una seduta del Senato della Repubbica, da un gruppo di senatori del Movimento Cinque Stelle con Vilma Moronese come portavoce, un’interrogazione parlamentare avente per oggetto il restauro della Reggia di Carditello, i cui lavori sono iniziati nel Dicembre 2014. L’interrogazione, diretta al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha sollevato una serie di dubbi circa il rispetto delle leggi in occasione dei lavori in questione.
Innanzitutto, sembrerebbe che siano stati violati sia l’art. 94, che “prevede che non si possono iniziare lavori senza preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio tecnico della Regione”, che l’art. 96 che “prevede che gli ufficiali e gli agenti preposti ai controlli, di cui al successivo art. 103, qualora accertino delle violazioni sono tenuti a redigere un processo verbale trasmettendolo immediatamente al competente ufficio tecnico della Regione che viene rilasciata entro 60 giorni dalla richiesta e comunicata al Comune, subito dopo il rilascio, per i provvedimenti di sua competenza”. È chiaro che non ci vuole un matematico per capire che le cose non sono andate come dovevano: il progetto è stato aggiudicato definitivamente in data 10 novembre 2014 mentre i lavori di restauro e consolidamento del real sito di Carditello hanno avuto inizio il 3 dicembre 2014 senza i dovuti chiarimenti: “Pur trattandosi di intervento di restauro e consolidamento, quindi di lavori che interessano la struttura portante dei fabbricati (solai, coperture, eccetera), tra gli elaborati di progetto non sono presenti gli esecutivi strutturali, né nel quadro economico (elab. 14) né nel capitolato speciale d’appalto (elab. 19) si fa menzione del collaudatore strutturale e del progettista delle strutture, dei loro compiti e dei loro compensi. Inoltre, nel contratto, dove sono menzionate tutte le figure professionali con relative nomine, non si fa cenno al progettista strutturale, al collaudatore strutturale né tanto meno ad una commissione di collaudo”.
Ma, peggio ancora, ci sarebbero importanti violazioni a riguardo delle norme antisismiche: “L’art. 103, in tema di attività di vigilanza sul rispetto delle norme antisismiche, dispone altresì che nelle zone sismiche gli ufficiali di Polizia giudiziaria, gli ingegneri e geometri degli uffici tecnici delle amministrazioni statali e degli uffici tecnici regionali, provinciali e comunali, le guardie doganali e forestali, gli ufficiali e sottufficiali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e in generale tutti gli agenti giurati a servizio dello Stato, delle province e dei Comuni sono tenuti ad accertare che chiunque inizi costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni sia in possesso della prescritta autorizzazione regionale. Costoro devono altresì accertare se le costruzioni, le riparazioni e le ricostruzioni procedano in conformità delle norme antisismiche ed eguale obbligo spetta agli ingegneri e geometri degli uffici tecnici quando accedano per altri incarichi nei comuni danneggiati, compatibilmente con detti incarichi”.
Si legge ancora nell’interrogazione: “In Campania, in materia di rischio sismico, si applica, tra l’altro, la legge regionale n. 9 del 1983, recante “Norme per l’esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del territorio dal rischio sismico” (Bollettino ufficiale Campania del 26 gennaio 1983, n. 8), come modificata da successivi provvedimenti legislativi, che in particolare all’art. 3 precisa che “La responsabilità dell’osservanza delle norme sismiche per l’esecuzione delle opere di cui all’articolo 1 primo comma ricade, nei limiti delle rispettive competenze, sul progettista, geologo, direttore dei lavori, costruttore e collaudatore””.
La reggia di Carditello è uno dei 22 siti reali dei Borbone di Napoli e si trova nel comune di San Tammaro (Caserta), classificato come “zona 2” di “media intensità sismica”, una zona certamente da non sottovalutare.
A tal proposito, il M5S ha presentato una serie di domande sulla legittimità di una simile procedura. “Speriamo – ha dichiarato la Moronese – che il senso delle nostre richieste venga interpretato unicamente in direzione del rispetto delle leggi e soprattutto della sicurezza dei cittadini, non vorremmo ritrovarci con lavori fatti ma non a norma, se ci sono dei dubbi chi è in dovere di chiarire lo faccia”.