di Samuele Ciambriello. “Il futuro ha un cuore antico” diceva Carlo Levi. È un titolo splendido per le nomine RAI. Messo così sembra un programma riformista di lungo respiro.
Insomma la politica italiana non sta ferma, si muove verso soluzioni che alcuni avevano sostenuto nel passato.
Certo l’eterno ritorno alla lottizzazione, il manuale Cencelli, le mani sulla TV tra sms, carbonari, restaurazione e picciotti di re Silvio. Tutto qui.
Ma perché scandalizzarsi. E quelli che c’erano prima? Peccato che nessuno si ricordi le scelte riformiste e coraggiose fatte in questi anni.
Ma poi la nostra RAI non è certo la BBC!
Certo è quasi un ventennio che chi arriva in RAI non ha né profili né competenze che servono alla nostra azienda di Stato.
Con Carlo Freccero il Mov5stelle cambia strategia, esce dal suo solitario e benevolo isolamento. Adesso anche i più duri e puri di Grillo non devono fare il conto con il latte non versato delle primarie sul web per scegliere il candidato.
Non mi sembra un azzardo il loro, ma piuttosto un cambio di verso.
Tasse, scioperi, sprechi, Mezzogiorno. Renzi annuncia di voler aggredire problemi storici e qui c’è qualcuno che fa le pulci agli accordi, alle quote, chi pensa alle aliquote! È la modernità compagno!
Pensa che uno scelto nel Cda, il fiorentino Guelfo Guelfi, ci ha dichiarato di essere stupito della nomina, era dal dentista quando lo ha chiamato il ministro Boschi.
L’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Mazzuca ci ha confidato che gli piace la mediazione e dulcis in fundo il mitico Carlo Freccero ha sentenziato di essere un sasso lanciato nella palude renzista.
Ecco cosa penso dopo le nomine Rai: è mancato il coraggio e l’ossigeno alla politica e siamo piombati nella palude.
Ora ci aspetta quel passato dal cuore antico come avrebbe detto Carlo Levi.
E poi anche alle nomine della svolta c’è sempre una complicazione.
Peccato che il metodo Mattarella…