La pioggia di un temporale di agosto, non ha fermato i militanti e gli attivisti della Cgil Funzione Pubblica di Napoli, che armati di ombrelli e striscioni, si sono dati appuntamento all’ingresso del Centro Medicina Futura-Coleman di Acerra, per un sit-in di protesta contro l’assurda vicenda che ha coinvolto Carlo del Vasto, un tecnico di radiologia, un rsa della Cgil Fp, che fino a pochi giorni fa aveva un lavoro. Già, perché per lui, le porte della struttura nella quale da anni prestava servizio, si sono improvvisamente chiuse. A costargli un licenziamento in tronco, la decisione di denunciare il malfunzionamento di un macchinario, un rilevatore di ozono (uno dei gas tossici che si sprigionano quando al termine del trattamento vi è una contaminazione dell’aria da parte delle radiazioni) installato nella sala bunker della radioterapia. Criticità confermata dall’ispezione dell’ASL Napoli 2, che a seguito della segnalazione e di un successivo controllo, fa scattare una multa a carico del centro. Mandato via, dunque, perché reo d’aver segnalato un pericolo. Fatto fuori per un eccesso di professionalità e diligenza. “Carlo, è stato -dichiara Ileana Remini, segretaria della Cgil-FP di Napoli- ingiustamente licenziato, peraltro durante il turno di lavoro. Siamo sconcertati e ferocemente arrabbiati nei confronti di una struttura che ha avuto e continua ad avere atteggiamenti palesemente antisindacali. Non abbiamo intenzione di cedere a tali ricatti, vogliamo estendere questa vicenda al territorio, farla diventare collettiva. Il comparto della sanità privata accreditata , è un comparto che ha bisogno, adesso più che mai, di un’attenzione maggiore. Sono anni che noi lamentiamo alle istituzioni regionali un abuso di potere da parte dei datori di lavoro della sanità privata, i quali credono di poter operare senza alcun problema al di fuori delle regole. Chiediamo risposte concrete e non solo a Medicina Futura, ma anche a De Luca e alla Giunta Regionale affinchè chi lavora nei servizi pubblici abbia gli stessi diritti dei lavoratori del pubblico. Carlo non è solo, non molleremo la presa finchè giustizia non sarà fatta”.