Un carcere all’avanguardia, fiore all’occhiello dell’intera regione ed esempio per altre strutture sparse in tutto lo Stivale. A Sant’Angelo dei Lombardi (AV) la detenzione è innanzitutto occasione di recupero e reinserimento sociale di chi per una ragione o per un’altra è finito dietro le sbarre. Attraverso un percorso graduale di scambio tra detenuti e amministrazione penitenziaria di fiducia e speranza.
L’unica tipografia d’Italia allestita in un carcere si trova qui e serve tutti i penitenziari da Nord a Sud con commesse in crescita costante dall’apertura, nel 2011, a oggi; una lavanderia, l’orto e 250 piante da frutto da cui vengono ricavati vino e olio, oltre a prodotti per l’ordinaria alimentazione dei detenuti e degli agenti; un’area sanitaria riservata a detenuti provenienti dagli ex ospedali psichiatrici giudiziari, inaugurata lo scorso luglio e gestita in coordinamento con l’Asl Avellino; un’area didattica moderna e attrezzata, con sale multimediali e classi che spaziano dall’alfabetizzazione alla maturità alberghiera e commerciale.
Sono solo alcune delle attività portate avanti nella struttura diretta dal dottor Massimiliano Forgione che attualmente accoglie centosessantanove detenuti, circa il 50% dei quali impegnati in attività lavorativa durante la giornata come articolo 21 o in regime di “dimittenti”. Un carcere a misura d’uomo in cui il detenuto e la sua famiglia possono trovare una vera occasione di riscatto e non un marchio a fuoco. Non a caso tutti i detenuti hanno diritto a nove ore di libertà all’interno delle sezioni, non a caso hanno la possibilità di tifare la loro squadra del cuore guardando le partite in tv, non a caso ricevono la consulenza di un Caaf due volte a settimana e le sale che ospitano i loro bambini in visita fanno dimenticare a chi entra di essere all’interno di un penitenziario.
“La filosofia sottesa al reinserimento dei detenuti in questa realtà dovrebbe contaminare positivamente le altre strutture penitenziarie, non solo campane, dove ora sono realizzati interventi occasionali che invece dovrebbero diventare attività strutturate e continuative grazie a un impegno maggiore delle amministrazioni carcerarie nell’organizzazione e gestione delle stesse“. Questo l’auspicio di Samuele Ciambriello, presidente dell’associazione La Mansarda, da sempre vicino alla tematica dei diritti dei detenuti, che in mattinata ha visitato il carcere di Sant’Angelo dei Lombardi accompagnato dalla presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio. Con loro, oltre al direttore della struttura, il comandante Giovanni Salvati, il responsabile dell’area educativa Enrico Farina e quello della tipografia assistente capo Emilio Cozzolino.
“Non è la prima volta che ho modo di osservare – ha commentato la presidente Rosetta D’Amelio – la straordinaria realtà di questo carcere. Ricordo con piacere il lavoro portato avanti in favore di questa struttura da assessore alle Politiche sociali, in collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura e il dirigente dello Stapa Cepica Tommaso Vitale. A partire dalla visita odierna – ha concluso – assumo l’impegno a vigilare come Regione Campania sulla situazione carceraria”.