Si è tenuto sotto la sede del consiglio regionale della Campania, a Napoli, un sit in di protesta organizzato e promosso dal Movimento Cinque Stelle, per chiedere un ricorso diretto alla Corte Costituzionale contro la riforma della scuola. Sono intervenuti Valeria Ciarambino, consigliere regionale dei grillini e Luigi Gallo, deputato del movimento e membro della Commissione Cultura.
Il M5S, in tutti i consigli regionali nei quali è presente, ha depositato mozioni contro la “Buona Scuola” in cui sono indicati tre profili di incostituzionalità, contenuti all’interno della legge 107, che le Regioni possono impugnare ricorrendo alla Corte Costituzionale. In particolare, il primo è riferito alla chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, il secondo sull’alternanza scuola-lavoro ed il terzo alla perdita di autonomia degli organi collegiali rispetto al dirigente scolastico.
Netta, a riguardo, la posizione di Valeria Ciarambino. “Ho presentato le estreme criticità che questa riforma ha per la Campania come il discorso dell’alternanza scuola-lavoro. La Buona Scuola è un’ulteriore penalizzazione per una regione in cui il tessuto produttivo è sfilacciato, riserva privilegi ai privati, come fatto per l’università, ed i fondi vengono spostati al Nord invece che al Sud. Nella conferenza dei capigruppo ho spiegato che abbiamo lo strumento per bloccare uno scempio, questa mozione è un atto che non ha colore politico e riguarda il futuro della nostra terra e dei nostri figli”. Il centrodestra durante la conferenza ha sostenuto la mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle. “Anche loro – ha aggiunto – volevano calendarizzarla in tempi brevi. Oggi ho sollecitato Fulvio Bonavitacola affinché procedesse in giunta attraverso un atto amministrativo. Ha affermato di non essere in grado di rispondermi in merito: sarebbe servito un passaggio tecnico con l’avvocatura. Ma i tempi sono strettissimi, infatti chiederò subito un incontro a Vincenzo De Luca”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Luigi Gallo. “La nostra idea è che si attacchino i profili di incostituzionalità della Buona Scuola e può farlo la Regione Campania se vuole stare dalla parte delle scuole e dei lavoratori campani. De Luca non deve rispondere agli ordini del suo capo-partito che è Renzi ma deve rispondere alle esigenze dei cittadini del suo territorio. Abbiamo lavorato tutto il mese di agosto per formulare mozioni per ricorsi costituzionali e oggi ci sono 20 mozioni di ricorsi in tutte le regioni. In Puglia, Veneto e Lombardia i ricorsi sono mozioni approvate. Con il ricorso si può attaccare il profilo di disuguaglianza tra i docenti assunti quest’anno e quelli assunti negli anni precedenti e l’alternanza scuola – lavoro. Con gli insegnanti stiamo costruendo una mobilitazione continua per creare un nuovo modello di scuola. Inoltre, ad ottobre si aprirà una nuova stagione referendaria per la costituzione di un comitato tecnico politico con costituzionalisti esperti e per la scelta dei quesiti referendari. Renzi con la riforma della scuola ha dimostrato di stare dalla parte delle lobby e di soggetti privati che vogliono entrare nelle scuole. Si vuole attuare una graduale riduzione delle risorse perché nella Buona Scuola è presente una misura di taglio strutturale, così come chiesto da Bruxelles”.