Il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea sullo scandalo dei falsi dati diffusi dalla Volkswagen sulle emissioni inquinanti di alcuni modelli delle proprie automobili.
Pedicini ha posto all’organismo europeo tre quesiti: la Commissione era già al corrente della manipolazione dei dati e dei rischi associati, direttamente o indirettamente, e in caso affermativo come ha agito? La Commissione ha intenzione di proporre una nuova procedura per l’effettuazione dei test di prova? La Commissione aggiornerà le norme Ue esistenti sull’etichettatura dei veicoli stradali riguardante il loro consumo di carburante?
Nell’interrogazione il portavoce pentastellato ha anche chiesto alla Commissione che le norme comunitarie vigenti in materia di informazione ai consumatori devono urgentemente essere riviste in quanto in molti casi non vengono fornite informazioni trasparenti ai punti vendita. Pertanto, senza informazioni chiare, i consumatori non possono investire nei veicoli più efficienti e più rispettosi dell’ambiente.
Inoltre, Pedicini ha messo in evidenza che la vicenda Volkswagen dimostra che le case automobilistiche, potendo dichiarare prestazioni di riduzione delle emissioni di inquinanti superiori a quelle reali, commettono una vera e propria truffa ai danni dei cittadini e mettono gravemente a rischio gli sforzi dell’Ue a ridurre le emissioni. In più, le norme comunitarie vigenti che disciplinano le modalità di prova delle autovetture finalizzate all’individuazione del consumo di carburante e all’emissione di inquinanti, consentono alle case automobilistiche di agire a proprio piacimento.
“Uno scandalo come questo – ha commentato il portavoce europeo – mette in luce che le verifiche da parte degli organi di controllo pubblici devono essere più elevati, rigidi e indipendenti, in quanto i rischi di manipolazioni da parte di imprese spregiudicate che svolgono la propria attività solo in funzione del profitto sono sempre in agguato e imprevedibili. C’è da chiedersi – ha aggiunto – su quanti altri aspetti che riguardano la salute pubblica, la trasparenza e il rispetto delle regole avvengono imbrogli e falsificazioni che danneggiano i cittadini.
La vicenda della Volkswagen, una delle multinazionali più importanti del mondo e del fantomatico rigore tedesco, – ha concluso Pedicini – è un campanello d’allarme che deve spingere i cittadini italiani ed europei ad informarsi sempre di più e ad appropriarsi direttamente delle istituzioni pubbliche per sottrarle al controllo delle lobby e degli affari legati ai meccanismi della vecchia politica”.