Giovedì a Scampia cerimonia di intitolazione a Giancarlo Siani dell’atrio d’ingresso della Municipalità, in Viale della Resistenza, dove ha sede lo Sportello Anticamorra affidato all’associazione “Ultimi” del prete coraggio don Aniello Manganiello Si sviluppa e si estende nell’Ottava Municipalità il progetto per la legalità e cultura dello Sportello Anticamorra istituito dal presidente, avvocato Angelo Pisani, che da ottobre sarà guidato dall’associazione “Ultimi”, fondata da don Aniello Manganiello, e dall’Osservatorio Anticamorra Area Nord, diretto dall’ex Procuratore Capo Giandomenico Lepore, insieme ai ragazzi dei “Boss della Comunicazione” coordinati da Luigi Concilio. E giovedì 15 ottobre alle ore 11,30 sarà intitolata al giornalista eroe Giancarlo Siani, simbolo di passione, giustizia e legalità, la sala- hall d’ingresso dell’VIII Municipalità, in cui ha sede lo Sportello Anticamorra. Alla cerimonia, coordinata dalla delegata agli eventi dott.ssa Pina Pascarella, cui prenderanno parte il presidente Pisani, don Aniello Manganiello, Giandomenico Lepore e Alessandro Barbano direttore del quotidiano Il Mattino, sono state invitate le più alte cariche istituzionali cittadine e del mondo giudiziario, professionale e militare per una tavola rotonda con gli studenti. Nel corso della manifestazione sarà scoperta una targa in memoria del giornalista eroe, nel trentennale della sua scomparsa. «Per noi – dichiara il Presidente Pisani – è una grande conquista avere all’interno della nostra Municipalità un ingresso intitolato a Giancarlo Siani ed uno Sportello Anticamorra gestito da persone dotate di grandi valori umani, perché questo significa garantire una vera lotta contro il male, altrimenti incurabile». Un gesto importante quindi, quello dell’VIII Municipalità, che attraverso lo Sportello ha deciso di garantire un punto d’appoggio concreto per tutti i cittadini che ne hanno bisogno. «Oltre a ricevere le denunce, lo Sportello sarà un vero e proprio punto di accoglienza per i giovani – annuncia Pisani – perché combattere il male significa allontanare i giovani dalla manovalanza della criminalità organizzata, e questo è possibile in primo luogo attraverso attività di accoglienza e di aggregazione sociale».