LO scorso giovedì mattina, alle ore 8.00, una folta rappresentanza di famiglie Rom con i loro bambini con i grembiulini rosa ed azzurro, come tutte le mattine per accompagnare i figli a scuola, si sono radunate alla rotonda del campo di Cupa Perillo per una manifestazione di protesta davanti ai cancelli dell’istitutto scolastico Carlo Levi contro il distacco di allacciamenti abusivi di energia elettrica – operato più volte in qualche blitz dei carabineri – che procura gravi disagi per la vita delle famiglie. Una nota dell’associazione “Chi rom…chi no”, che insieme ad altri Comitati ed operatori del territorio hanno promosso l’iniziativa, osserva:”Non è la prima volta e sappiamo che non sarà l’ultima, anche in questo caso il taglio è avvenuto senza notifiche, avvisi, motivazioni. Le autorità che hanno ordinato l’azione ritengono abusiva la zona e quanti vi risiedono, dunque per loro è lecito lasciare senza elettricità intere famiglie, neonati, anziani, portando oscurità ed incalcolabili disagi”. I bambini Rom davanti alla scuola da loro frequentata in maggioranza hanno steso striscioni in cui predominava la parola “buio”, che fa paura per la sicurezza personale e delle famiglie, ed alcune madri facevano presente che d’inverno alla 16.00 fa già buio ed i figli al lume di una candela non possono fare i compiti assegnati a scuola. I partecipanti erano preoccupati perché i bambini non si potevano lavare per frequentare la scuola puliti. Un marito realisticamente aggiungeva: “se una donna non si lava, come posso andare a letto con lei?”
Il problema della fornitura di energia elettrica a questi abitanti è un problema (vergognosamente) irrisolto da decenni, che da luogo per ovvie necessità di sopravvivenza ad allacciamenti abusivi, e dagli organi interessati dell’amministrazione comunale non sono stati finora elaborata soluzioni anche provvisorie di fornitura di energia elettrica con modalità di pagamento a cui gli abitanti del campo si sono detti disponibili, in attesa della realizzazione del progetto di strutture abitative per famiglie Rom da parte del Comune partenopeo.
Oltre all’erogazione dell’energia elettrica, si tratta di riattivare correnti di comunicazione da parte dell’Amministrazione comunale con questi cittadini, per non avere solo l’immagine repressiva del Comune con blitz di carabinieri. Al termine della pacifica manifestazione i partecipanti hanno proposto un incontro a breve scadenza con l’assessora al Welfare per esprimere il loro disagio e trovare soluzioni opportune. La mobilitazione continua perchè la corrente elettrica è come l’acqua che non si nega a nessuno, specialmente per l’incobenza dell’inverno.
Uno striscione apriva il corteo: SIAMO VOSTRO POPOLO. PENSATE ANCHE A NOI.