Enrico Panini, assessore al lavoro del comune di Napoli, è intervenuto nel corso di Dentro i fatti, trasmissione di approfondimento politico e culturale, in onda ogni lunedì dalle 13 alle 14 sulle frequenze di radio club 91 e condotta da Samuele Ciambriello.
“Tra Comune di Napoli e regione Campania, c’è stato un ottimo inizio di collaborazione – ha dichiarato Panini – . E’ tutta un’altra stagione. C’è un confronto costante per una condivisione sulle priorità e soprattutto la scelta, tra istituzioni, di condividere dei percorsi. Sono assolutamente contento. Così si possono risolvere problemi recenti ed annosi, dove regione e comune decidono di giocare un ruolo, anche rispetto al governo centrale, di protagonismo e di indicazione di soluzioni concrete”.
Attenzione rivolta poi al lavoro, ed ai contenuti da cui ripartire.
“Innanzitutto si può ripartire individuando alcuni settori sui quali orientare, in modo deciso, una serie di investimenti. Penso ad alcuni settori innovativi già presenti nel nostro territorio, dall’aerospazio all’ambiente, e decidendo di investire sulla più grande industria della nostra regione che è il sistema della portualità. Un economista, nel 1947, diceva che “Napoli e la Campania non possono essere nè un museo, nè un albergo”, in ciò proponendo allora un tema grande anche oggi che è quello dello sviluppo industriale delle nostre terre. Io penso che una regione con un numero assai rilevante di giovani, ragazze e ragazzi, spesso e volentieri con titoli di studio superiori alla media nazionale, non possa non puntare sulla innovazione. Bisogna “sfruttare” queste giovani risorse, anche per non farli emigrare altrove E’ giusto essere “cittadini del mondo”, ma non perchè si è costretti ad emigrare per cercare lavoro”.
Idee chiare per Panini, che prima di congedarsi, ha fatto una proposta al governo regionale e nazionale. Proposte, che possono essere messe in cantiere, a giudizio di Panini.
“Sul versante della regione, abbiamo da mettere in campo la programmazione dei fondi 2014/20 e ritengo che ci siano le condizioni per fare un ottimo lavoro, cambiando il non fatto dalla programmazione predisposta dalla precedente giunta. Al governo centrale, mi limito a dire che non basta affermare che esiste il problema del Mezzogiorno, se poi vengono presentate proposte che non ci fanno fare passi in avanti. L’agenda per il Mezzogiorno, va presa in mano con decisione, perchè se il Mezzogiorno esce dalla crisi, esce dalla crisi l’Italia, altrimenti non c’è una uscita a spinta nordista”.